di Matteo Ricucci
Il silenzio si sposa con il fruscio
del platano sotto la mia finestra,
la notte ancora giovane semina stelle
tra le zolle nere, come il contadino
i chicchi di grano nell’avida terra.
La luna, con un diadema d’argento
tra i vaporosi capelli fatti di vento,
ammicca dietro una nube a forma di arciere.
Lei sorride dell’umana vanità che
l’orma sul suo immacolato suolo
ha osato imprimere.
la scalata dell’orgoglioso pigmeo
ai misteri dell’Universo è un’inutile
vanità: nessuno conquista la luce
se nero ha il cuore e maliziosa la mente.