Finalmente è arrivato il 9 marzo, sarà Italia-Scozia di rugby a scandire il tempo di questo atipico sabato romano, niente sole ma una giornata uggiosa tipicamente novembrina! Si parte alle 7 in compagnia di due amici-colleghi ed il figlio maggiore di uno di loro, quello che ho visto crescere atleticamente, alcuni decenni fa! L’arrivo in una capitale ancora assonnata e non invasa dal traffico è sempre scandito dalla fine pioggerellina, fortunatamente, però, questo ci permette di parcheggiare facilmente sulle strisce bianche proprio dietro il Maxxi. Ne approfittiamo per rifocillarci alla caffetteria, semivuota stante l’ora, e poi via verso la biglietteria dell’Olimpico, perché, se è vero che io e mia figlia, che ci raggiungerà da Milano dove lavora, abbiamo il biglietto dal 5 agosto scorso, gli altri ne sono sprovvisti. La leggera tensione dura poco ed ecco così in mano i tre tagliandi che permetteranno a tutti noi di essere fra i 70.000 dell’Olimpico pronti a godere di una splendida partita, almeno così si spera!
Le vittorie dell’Under 20 e lo stupendo crescendo della Nazionale Assoluta sono il miglior viatico possibile per questo finale del 6 Nazioni! Con l’animo più leggero ci concediamo una piccola e veloce visita verso il centro dove ad attenderci c’è un collega tornato per il fine settimana in visita dai suoi. Piazza del Popolo brulica di tifose e tifosi scozzesi nei loro bellissimi kilt, incuranti della pioggia e della temperatura non certo caratteristici della capitale in questo periodo. Approfittiamo del Cicerone e, dopo aver attraversato Piazza Navona, facciamo un veloce spuntino in un ristorante nelle vicinanze. L’ora particolare ci permette di avere ancora del tempo a disposizione senza aspettare lunghe file e così ci si concede un bel caffè nel bistrot dello splendido Chiostro del Bramante.
Torniamo al piazzale Flaminio e poi, stante i tanti scozzesi in attesa dell’autobus, ci dirigiamo a piedi verso lo stadio nonostante il borbottio del più giovane della comitiva non avvezzo a queste “lunghe passeggiate”! Alle 14.15 siamo già in coda per entrare, perché gli addetti ai tornelli sono “sintonizzati sul pianeta calcio” e non sanno che il RUGBY è sport nel vero senso della parola sia fra i praticanti sia fra i tifosi! Comunque arriviamo ai posti assegnati in tempo per goderci sia l’emozionante Flowers of Scotland sia il nostro Fratelli d’Italia, e poi ha inizio la partita più emozionante che mi sia capitato di vedere in questi ultimi quindici anni! I colpi di scena si susseguono fino all’interminabile 83° (le partite hanno due tempi da 40’ ma se si è in gioco si continua!) quando, dopo ventitré fasi di attacco della Scozia splendidamente contenute dai “nostri azzurri”, l’arbitro sancisce la fine! Il tripudio è immenso, la gioia alle stelle, l’adrenalina “a palla”, ma soprattutto non viene meno lo spirito sportivo: gli scozzesi ci salutano STRINGENDOCI la mano e complimentandosi per la “nostra” partita!!! Nei cuori la gioia, nella mente le immagini di un giro di campo col trofeo vinto dopo anni di complimenti conditi però da sconfitte e nel ricordo più grande il vero senso dello sport, essere tifosi non significa odiare gli “altri”! Un raggio di sole in una società in declino nei suoi valori, ma che sa ancora avere questi momenti di grande insegnamento di vita, non solo per i giovani ma per Tutti i cittadini!
Fabrizio Giorgi
22 marzo 2024