Negli anni 1971, 1973, 1974, 1997 e nel 1998, a Caldarola furono organizzati dei convegni/congressi di parapsicologia, alcuni a opera del conte Lorenzo Mancini Spinucci di Fermo, del prof. Raul Bocci di Camerino e dall’AISP (Associazione Italiana Studi Psichici). Il periodico di Camerino “L’Aurora. Per la ricerca scientifica dei fenomeni supernormali” ne scrisse nei numeri 171 del giugno 1973, nr. 430 del novembre 1996, nr. 432 del gennaio 1997, nr. 434 del marzo 1997 e nr. 441 del novembre 1997. Esiste anche il volumetto (o estratto) “Giovanni Andrea De Magistris pittore sconosciuto” di Angelo Antonio Bittarelli stampato dalla Tipografia Maceratese nel 1975. Racconta del capostipite della dinastia pittorica caldarolese, padre del più conosciuto Simone de Magistris.
Don Lorenzo Dibiagi, all’epoca parroco di Croce e in seguito di Cessapalombo, ha scritto “Caldarola e le sue frazioni. Guida ai beni ambientali, artistici e storici con rievocazioni di canti e tradizioni popolari” (1983) a cura del Comune di Caldarola. Ciccotti ritiene che, essendo una buona trattazione, in seguito è stata ripresa da altri. Giovanni Ottavio Quercetti, insegnante di storia alle scuole medie di Belforte del Chienti, ha scritto “Caldarola tra epica e storia” (1985), raccontando alcuni episodi di epica e storia locale. Il dr. Marco Falcioni ha dato alle stampe la sua tesi di laurea “La ristrutturazione urbanistica di Caldarola nel XVI secolo e la normativa edilizia cittadina” (Mierma 1990). Il prof. Rossano Cicconi ha pubblicato una serie di tre volumi storici sulle sue ricerche d’archivio: “Caldarola nel Quattrocento” (Mierma 1991), “Caldarola nel Cinquecento” (Mierma 1996), e “Caldarola nel Sei-Settecento e una retrospettiva biografica sui pittori caldarolesi del 16° secolo” (Comune di Caldarola 2009).
Sono stati consultati l’archivio comunale, l’Archivio di Stato di Camerino e Macerata e quello arcidiocesano di Camerino. Vi si può leggere di vita sociale, amministrativa, religiosa, degli statuti comunali, con varie notizie biografiche sui pittori caldarolesi Nobile da Lucca, Giovanni Andrea De Magistris e il figlio Simone. Mons. Pietro Amato ha scritto: “Simone De Magistris. Picturam et sculturam faciebat (1538-43)” editrice Lampo di Campobasso (1996). È un ciclo di lezioni dell’anno accademico 1992-93 pubblicato dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. È un grosso tomo illustrato a colori, con le opere del pittore Simone De Magistris. Il dr. Raoul Paciaroni ha scritto l’estratto in Studia Picena LXII (1997) “Note sanseverinate per il viaggio di papa Clemente VIII attraverso le Marche”. Narra del viaggio da Roma a Ferrara di quel pontefice. Lunedì 20 aprile 1598 il papa lo trascorse a Caldarola. Essendo estinta la nobile famiglia degli Estensi, era andato a prendere possesso del ducato di Ferrara che passava sotto l’autorità pontificia. Gli spunti furono presi dal diario dei numerosi componenti del corteo papale.
“Caldarola. Terra di Castelli” nel 1999 a cura della Pro Loco, itinerari caldarolesi 5, Ciccotti sostiene sia una riduzione e un adattamento del volume di Lorenzo Dibiagi. Daniela Matteucci ha pubblicato l’estratto dal titolo: “La scuola di Caldarola e il cantiere di palazzo Pallotta”, dove ha descritto il palazzo Pallotta, allora sede municipale; fu pubblicato in “Studia Picena” 1999-2000 pag. 177 vol. LXIV-LXV. Altro suo scritto è: “Simone De Magistris e i pittori di Caldarola nelle Marche minori dopo Lorenzo Lotto” uscito in “Studia Picena” (1999-2000) volume 64 e 65 a pag. 177. “Lo scrigno di Caldarola. La Madonna del Monte, il beato Francesco e la Confraternita” a cura di Angelo Antonio Bittarelli (1992) fu pubblicato in occasione del cinquecentenario dell’opera la “Madonna del Monte”. “Tesori d’arte della terra di Caldarola. Lorenzo d’Alessandro, la Madonna del Monte 1491” è un calendario del 1992 a cura di mons. Pietro Amato che descrive ogni personaggio ripreso sulla tavola della Madonna del Monte.
A mezzo secolo di sacerdozio don Giuseppe Roselli, parroco di San Marcello di Camerino e fratello di Pacifico, il locale tassista (il padre Giovanni era caldarolese), scrisse “50 anni insieme” (1995) dedicando ai parrocchiani i suoi ricordi e le riflessioni. Mons. Pietro Amato ha scritto l’estratto “San Martino di Tour storia, culto tradizioni locali”, atti della giornata di studio in occasione delle celebrazioni per il XVI Centenario della morte di San Martino vescovo di Tours (397- 1997) nel teatro politeama di San Martino Spino, 8 novembre 1997. Fu stampato a Mirandola nel 1999. Nel 2001 è stato scritto “Giuseppe Vanni nella documentazione caldarolese” estratto da “1799: l’insorgenza antifrancese e il sacco di Macerata” atti del convegno di studi presso l’Università di Macerata 20 maggio 1999. Ricordiamo che Giuseppe Vanni (1763-1808), nato a Caldarola, tenente generale, fu uno dei capi dell’insorgenza antifrancese del 1799.
A mio parere, un contributo apprezzabile alla cultura, alla storia locale e alle tradizioni caldarolesi l’ha dato il parroco mons. Mariano Blanchi, vicario generale dell’Arcidiocesi, ora a Castelraimondo. Dedicò molta cura nella redazione di 36 numeri del trimestrale “Exodus”, dal marzo del 2001 al novembre del 2009, con una media di venti pagine a copia. Quei numeri sono stati salvati anche in un unico file in formato PDF. Per festeggiare un anniversario l’Avis di Caldarola pubblicò il volumetto “In una goccia la vita”, stampato nel mese di marzo 2004 dalla Linotype di Tolentino. Colgo l’occasione per ricordare il caro amico Luciano Frascarelli, il quale si è speso tanti anni a favore dell’Avis locale, partecipando a numerose cerimonie dell’Avis, nelle Marche e oltre. Continua
Eno Santecchia
27 febbraio 2024