Scrivere un libro per illustrare la propria città turisticamente non è una idea nuova ma quello realizzato da Pancrazio Zechini ed edito da Edizioni Simple ha una sua particolarità che lo rende diverso, nonché interessante. Infatti “Camminando per Ancona e dintorni – I percorsi più suggestivi dentro e fuori città”, dall’agile formato che ne permette una facile consultazione, è stato suddiviso in otto percorsi da fare “camminando” e mai titolo fu più profetico. Di ogni itinerario viene data la lunghezza e, curiosità, la localizzazione del luogo di partenza con tanto di latitudine nord e longitudine est: più precisi di così… Ecco, di seguito, gli otto itinerari individuati dall’autore:
1 – Guasco; 2 – San Pietro; 3 – Monte Cappuccini e San Pietro; 4 – Porto; 5 – Capodimonte; 6 – Cittadella; 7 – Riò de j Archi e Mandracchio; 8 – Passetto e Adriatico.
La volontà di Pancrazio Zechini è di dividere la pubblicazione su Ancona in quattro sezioni e il presente libro è la prima, come spiega l’autore nella sua mini prefazione ad “Ancona storica”: Questa prima sezione comprende gli itinerari relativi alle zone più antiche di Ancona, attraverso quei rioni storici che rappresentano una sorta di ‘museo all’aperto’ della città. L’Ancona storica, ricca di fascino, mostra uno spaccato delle diverse civiltà susseguitesi sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 387 a.C. a opera dei greci di Siracusa, i Dori. Essi trovarono il promontorio su cui sorge la città, un riparo naturale, grazia alla sua forma ‘a gomito’, da cui prese il nome di ‘Ankòn’”.
Ogni itinerario viene introdotto da una cartina stradale dettagliata dell’area interessata, con ben evidenziato il percorso da seguire del quale (è proprio il caso di dire: strada facendo) Zechini, con brevi note, racconta ciò che si vede passo dopo passo. Seguono pagine con le immagini fotografiche degli esterni di quel che l’occhio del turista osserva voltando lo sguardo a destra e a sinistra: architetture, monumenti, stemmi, scalinate, edifici sacri, scorci suggestivi sia della marina, del porto che della città osservata dalle alture. Ogni via ha le sue storie che, sotto forma di curiosità, vengono offerte al lettore in modo didascalico, per una veloce lettura mentre si cammina.
Qualche esempio? Nel primo itinerario (Gualco) troviamo che il Vicolo della Serpe pare debba il suo nome non a un serpentello cittadino ma alla “serpa”, cioè alla cassetta sulla quale sedevano i cocchieri che con piccole carrozze scendevano da piazza San Francesco fino al porto. C’è anche una poesia di Luca Zechini dedicata alla Lanterna Rossa: Risorta vivace, di rosso dipinta / superba e altezzosa del mare al cospetto, / tu incanti e ti specchi sul far del tramonto / con guizzi e bagliori al calar di sera. / E l’astro, in quel fuoco, si toglie il cappello, / ti mira e s’inchina sino al suo morire. / Rischiari la notte, sei stella del mare, / emergi e riappari tra l’onde furiose. / Di pianto e dolore tu sempre ti pregni. / Tu, voce o sussurro d’un mare che pulsa / o, forse, una chiesa per tristi pensieri. / Poi giunge il finir d’un sì lungo cammino: / devota una mano si poggia al tuo fianco / e spesso in quel cielo e in quell’onde del mare / confondi i pensieri di culti evocati. / Soltanto il respiro si fonde nel blu. / Seduto e da solo mi sento addolcire, / intanto una nave che scivola sull’onda / mi par che saluti in quell’acqua dormiente / fra cielo e la terra d’un mondo accogliente”.
Pancrazio Zechini, classe 1958, è un geologo, appassionato di storia e natura, si è avvicinato in maniera viscerale alla scoperta della sua città, Ancona. Non è nuovo ad avventure letterarie avendo già pubblicato la trilogia “Viaggio lungo le strade del sisma” e il libro fotografico “Le Marche del sisma”.
Fernando Pallocchini
31 dicembre 2023