Si allunga come un tulipano / prima rosso, poi nero, / come una vestaglia posata / sulla sponda del letto / con me dentro, / che appoggio uno ad uno / degli animali di plastica / sopra al tavolo accanto, / per metterli a dormire e / di nascosto, in un ospedale; / si allunga come un vecchio / prete, ricoperto di mosche / per tutto lo stanco viso / e che sciorina un nuovo / rosario tra le mani; / si allunga così il ricordo / nella penombra d’una finestra / infinita, profonda, sul mondo / di fuori, per sempre rimasto ignoto.
Elisa Eötvös
31 ottobre 2023