“I ricordanti e la città picena sepolta”: i misteri di Monte Castro e l’anellone piceno

Scrittrice di letteratura per ragazzi, Barbara Cerquetti, di Civitanova Marche, è specializzata nella valorizzazione del territorio marchigiano. Ha all’attivo cinque pubblicazioni: libri di avventura e formazione ambientale nella nostra Regione, tra cui una raccolta di favole sulla biodiversità.

L’idea di scrivere il libro “I ricordanti e la città picena sepolta” (2022) nasce insieme al suo lavoro di presentazione nelle scuole, dove si accorse che c’era un vuoto sulla civiltà dei piceni. Si tratta di un romanzo ambientato ai nostri giorni, ma con riferimenti ai piceni. Per ideare una buona trama e rendere credibili i riferimenti ha dovuto condurre molte ricerche. Ha attinto ai testi attualmente in commercio, ha visitato i musei archeologici di Ancona, Fermo, Ascoli Piceno, Numana e seguito diversi documentari. In base alle sue ricerche si è fatta l’idea che i Piceni siano un popolo di cui è rimasto poco, ma in quel poco si può ravvisare molto del nostro essere marchigiani.

 Secondo il suo parere le collezioni archeologiche picene più interessanti sono nei musei di Ancona e di Numana. In quest’ultimo si trovano i resti della tomba della “Regina picena” con due carri e un ricco corredo di ornamenti, fibule, gioielli e vasellame. Essendo i piceni esperti di guerra, avevano girato in Europa anche al servizio di altri come mercenari, i romani li assumevano, almeno fino alla battaglia del Sentino (295 a. C.), dopo la quale entrarono in aperto contrasto. Una delle ambientazioni principali è la città di Castro i cui resti si trovano a Montalto di Cessapalombo e che tuttora aspetta di essere valorizzata da una ispezione archeologica razionale che non è mai avvenuta.

Scavi di Annavini

Protagonisti del libro sono dei ragazzini e i loro nonni, che devono indagare nel mistero che si cela dietro i resti della città di Castro. La loro ricerca è ricca di avventure, colpi di scena ed enigmi da svelare. Un mistero che intriga i ragazzi e del quale si parla nel libro, è quello dell’anellone piceno. Un oggetto peculiare del popolo piceno: un anello di bronzo o altro metallo (non prezioso) che veniva ritrovato solo nelle tombe femminili. È intervallato da nodi in numero variabile e non si conosce la sua funzione. C’è chi ritiene sia un oggetto legato alla fertilità, altri una moneta, uno strumento musicale.

Nel luglio 1956 il capitano Armando Annavini compì degli scavi alla “Città” e inviò alla Soprintendenza Archeologica di Ancona diverse relazioni. L’ufficio ne prese atto senza impegnarsi in scavi, quasi sicuramente per mancanza di fondi. Facendo una passeggiata in quel monte di 712 m, tra gli alberi e i cespugli, si notano riaffiorare i laterizi usati come copertura.

Barbara Cerquetti collabora da anni con Fabiana Tassoni del Giardino delle Farfalle, sul quale ha scritto “Il Giardino delle farfalle e altre storie farfallose” (2014). È una raccolta di fiabe ambientata in quel giardino e ognuna ha come protagonista una specie diversa di farfalla del nostro territorio. Alla fine, c’è un disegno da colorare e in ultimo delle foto a colori consentono ai piccoli di riconoscere le farfalle. I libri di Barbara si usano nelle scuole come strumento di supporto nei progetti di letture, soprattutto nelle Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Lo scopo del suo ultimo volume è far nascere nei ragazzi curiosità e amore verso questi argomenti. Chissà che qualche bambino, incuriosito da una sua lezione o per aver letto il libro, da grande, divenuto archeologo, non riesca a scavare a Monte Castro di Cessapalombo svelando i misteri che lo avvolgono da millenni.

Eno Santecchia

5 febbraio 2023

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