Marche – cancellata la convenzione con l’AIED: aborto solo in struttura pubblica

Afferma Fabio Sebastianelli (Popolo Della Famiglia): “Nessun ‘diritto’ è stato cancellato! La chiusura della convenzione con l’AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica) non cancella alcun diritto civile, come invece affermato dall’on. Manzi, in quanto non esiste, per l’ordinamento giuridico italiano, il diritto ad abortire né, il diritto ad autodeterminarsi. Vorrei ricordare al PD regionale e nazionale l’art. 1 della legge 194/78 che cita testualmente: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
È scritto a chiare lettere che lo Stato tutela la vita, garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile (non allaborto) e che l’IVG, prevista dalla legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. La legge 194, chiamata erroneamente ‘legge sull’aborto’, concede d’interrompere una gravidanza solo ed esclusivamente in alcuni e determinati casi e solo se lo Stato non può porvi rimedio. Quindi  come extrema ratio! Non ha dunque senso, ed è completamente fuorviante, parlare ai  cittadini di diritto all’aborto o di autodeterminazione. Gli unici diritti di cui è giusto parlare in questo caso sono: il diritto dei cittadini a non veder sperperati i loro soldi per un servizio che è comunque già garantito dal personale delle strutture ospedaliere, e il diritto universale a nascere.
Diritto, quest’ultimo, che ancora oggi, nonostante i problemi legati alla denatalità, si continua a ignorare per mera ideologia inneggiando, invece, a un falso diritto  che ha permesso, solo in Italia, l’uccisione di 6 milioni di bambini. Il Popolo della Famiglia continuerà (utilizzo un’espressione di Manuela Bora, consigliere regionale PD) a ‘fare casino’ fino a che il diritto dei bambini a nascere  non sarà garantito e scritto in Costituzione”.

Aggiunge Roberto Festa, medico e presidente del CAV di Loreto: “Di per sé non sarebbe neppure una notizia: da questo momento nelle Marche gli aborti saranno eseguiti ad Ascoli Piceno dai medici dipendenti invece che dalla associazione ex-convenzionata. La vera anomalia è che sia esistita una tale convenzione e che sia durata tanto a lungo. La legge non prevede convenzioni onerose con associazioni che, come succede negli Stati Uniti, fanno cassa col procurare gli aborti. Altra cosa che sorprende sono le dichiarazioni minacciose di esponenti politici a distanza di una settimana, precisamente il 6 gennaio, data quanto mai simbolica che richiama alla mente l’immagine, da una parte, dei magi che fanno di tutto per portare a Mamma e Bambino il loro omaggio e soccorso, e dall’altra Erode che fa di tutto per eliminare l’innocente, e che certamente se avesse potuto lo avrebbe fatto abortire. Auguro che i medici miei colleghi, gli infermieri e tutto il personale ricordino sempre che nostro dovere è favorire la vita, mai sopprimerla; che verso i bambini le nostre mani devono essere giunte come quelle dei pastori del Natale, non armate di lama come quelle dei soldati di Erode, spada o bisturi che sia”.

9 gennaio 2023

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