Quale miglior augurio di una buona giornata… “Incantesimo”, versi di Matteo Ricucci

Quando i rintocchi / delle campane, / il canto dei galli / e l’urlo del lattaio / annunciavano festosi / il nuovo giorno, / i miei occhi assonnati / si bagnavano nella luce /  che persiane discrete / filtravano, / come la sabbia d’oro / il setaccio / del tenace cercatore.

Incantesimo! / Un giorno che aveva / promesse d’eterno / godimento / di semplici cose: / un tozzo di pane / spalmato di pomodoro, / lunghe corse / per verdi prati, / caccia fantastica / a lucertole timorose, / raccolta di fiori / senza nome, / godimento d’un giorno / che valeva una vita!

Poi il ritorno / stanco e felice, / a una casa che / non sopportava ipoteca / di miseria né aveva/ pretese di marmorea / reggia: era solo / un punto fermo, / carico di magico / richiamo. / Il tintinnio festoso / di posate pregne / di desiderio, gli strilli, / gli amorevoli rimbrotti / e, negli occhi, / la certezza dell’eternità.

Matteo Ricucci

23 ottobre 2022

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