Il gruppo consiliare regionale della Lega replica alle affermazioni del capogruppo del PD Mangialardi sull’adozione della linea del PD in merito alle scelte per l’arretramento della ferrovia adriatica sottolineando il valore determinante dell’azione della Regione nella definizione del progetto.
Spiega Renzo Marinelli, capogruppo regionale Lega Marche: “La maggioranza regionale delle Marche non si è allineata alle posizioni del PD evocate dal capogruppo Mangialardi perché non sono mai esistite: senza l’intervento della Regione con il presidente Acquaroli e del nostro sottosegretario alle Infrastrutture Morelli, il confronto progettuale e operativo non sarebbe nemmeno cominciato. La Regione ha da sempre sostenuto l’importanza dell’arretramento della ferrovia su tutto il territorio, mentre il sindaco Ricci anche su questo tema si è mosso con logica esclusivamente pesarese. Ne sono prove tangibili i mal di pancia delle giunte di sinistra, a partire da quella fanese, esternati in decine di articoli di stampa e nelle sedi istituzionali nonché la mancata partecipazione di Ricci agli incontri con i sindaci organizzati dalla Regione. Mangialardi finge di ignorare tutto questo perché tenta di entrare in una dialettica progettuale che, proprio grazie alla Regione e alla filiera di governo Lega, ha saputo andare oltre i particolarismi e le conventicole tipiche del PD. Il sottosegretario leghista alle Infrastrutture, Morelli, ha confermato l’intenso e costante lavoro di sintesi tra Ministero e territorio per definire gli step di progetto anche nel corso degli incontri nelle Marche per le amministrative appena concluse. La maggioranza regionale non ha dunque bisogno di rincorrere nessuno, men che meno la Lega che si batte da anni contro interventi disarticolati su un’infrastruttura strategica come la ferrovia adriatica. Cito per tutti la mobilitazione contro le barriere fonoassorbenti, cortine di otto metri buone solo a distruggere le risorse paesaggistiche del territorio. Dove stava il PD? Non con Ricci che ha pensato solo a Pesaro, non con le amministrazioni di sinistra che lamentano di essere state escluse, non con Mangialardi che, nelle sue dichiarazioni, in pura logica piddina chiede al presidente Acquaroli di guardare al suo ‘collegio’ Marotta-Senigallia-Montemarciano”.
11 luglio 2022