E’ un avvio esplosivo e scintillante quello del Design Terrae Festival, kermesse organizzata dall’associazione omonima con la direzione artistica di Carlo De Mattia e patrocinata dal Comune di Tolentino che giovedì 23 giugno ha inaugurato l’edizione focalizzata sul tema “Transizione” aprendo gli spazi del Castello della Rancia di Tolentino all’evento-spettacolo SPARK.
Prosegue da lunedì 27 giugno, alle ore 18, il fitto programma, con appuntamenti tutti a ingresso gratuito, e nel cortile del Castello si dialogherà dei nuovi percorsi e progetti innescati dal PNRR nell’alto maceratese, anche con il supporto di Design Terrae. Il tema affrontato sarà quello di un territorio da considerarsi come paesaggio, come sistema complesso che si definisce non solo attraverso le sue risorse e i suoi valori, ma anche attraverso le molteplici relazioni, interne ed esterne ai propri confini. L’identità come obiettivo e come strada da percorrere per fare sì che l’abitare, il lavorare, l’accogliere diventino parte di un insieme vissuto e percepito in modo resiliente e sostenibile.
Martedì 28 giugno alle ore 21 il Design Terrae Festival darà spazio a “Edera”, un progetto innovativo a cura dell’associazione Zagreus che intende ritrarre il territorio dell’alto maceratese attraverso le parole, le azioni e le idee degli artisti under 30 che lo vivono ogni giorno. La sfida di Edera è raccontare la nuova generazione artistica mettendola in relazione e confronto con chi ha già compiuto un proprio percorso in questo territorio. Da una parte si presenterà il progetto da intraprendere, tramite un vero e proprio manifesto, e dall’altra si darà spazio a una spiccata componente “narrativa”, il momento di inizio dal quale partirà la grande storia di Edera.
Mercoledì 29 giugno, in doppia replica, alle ore 18 e alle ore 22 (prenotazione obbligatoria https://bit.ly/3zyLHeg). Pensieri, parole, cinema e tecnologia si fondono assieme in “Segnale d’allarme – La mia battaglia VR”, uno spettacolo in realtà virtuale con la regia di Elio Germano e Omar Rashid, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale. Germano lancia un segnale d’allarme contro l’informazione fatta solo di opinioni, la tecnologia che rischia di essere veicolo di pura distrazione di massa e una cultura mainstream che finisce per fagocitare sistematicamente la nicchia, sottraendole anche le opportunità concesse dalla tecnologia. Lo spettacolo è un monologo che porta a riflettere e a porsi domande su vari temi: il consenso, il libero pensiero e l’affabulazione. È una feroce e allucinata narrazione in cui un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell’aria, l’artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso.
26 giugno 2022