La carta “autografa” del Floriani (1618)

Un documento rarissimo è tornato a casa

Premiata la paziente ricerca di un collezionista maceratese

carta Floriani firmata

 

Il collezionista Emanuele Cipriani, cercando reperti del territorio maceratese, sia oggetti d’arte che documenti, si era visto sfuggire per pochi giorni la carta di Macerata del Floriani. L’aveva rinvenuta su un catalogo bolognese, identica a quella che è stata pubblicata su La rucola qualche mese fa e facente parte del libro scritto da Enzo Fusari e Simonetta Torresi. Non si è scoraggiato e ha continuato la ricerca fin quando ha scoperto un documento rarissimo, la stessa carta di cui sopra ma datata e firmata da “Fel. Floriani 1618” (in basso a destra, di fianco alla chiesa delle Vergini). Ha rinvenuto la carta da un antiquario che, a sua volta, l’aveva avuta da una famiglia nobile, proprietaria di una collezione di mappe. Rispetto alla carta da noi pubblicata ci sono delle differenze. In questa il cartiglio è sormontato da un cappello cardinalizio e presenta di lato i cordoni a decoro, mentre al centro del cartiglio s’intuisce uno stemma merlato e, sotto, la scritta “ILL.MO ET RE.MO S. P.NE C.MO IL S.RE CARD.LE DI ASCOLI”. Ulteriore firma del Floriani è di fianco a questa scritta mentre, rispetto all’altra carta, ci sono meno personaggi per le vie, meno alberi e i contorni dei particolari sono meno marcati. Abbiamo chiesto a Emanuele: “La venderà?” – “No – ha risposto – è tornata a Macerata, è la più antica, è rarissima e, ormai, ce l’ho nel cuore”. Per vederne una identica, l’unica finora conosciuta, si doveva andare Chicago, nella New Berry Library. Ora c’è da fare meno strada perché è visibile anche a Macerata, presso la “Musa di Carta”, in via Mozzi.

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