Semino lettere nei campi, / sfuggendo ad un mondo / senza tasche, senza vita, / munito di picconi; / e ne rifuggo le maniere sterili / per frugare in fondo agli argini, / per avvolgermi con lo spirito / che mi luccica addosso / tra la polvere, la campagna, / i muri di pietra / e le strade asciutte / e l’erba secca ed il fieno ruvido / e lo stridere delle cicale / ed il vento caldo che morde / i miei passi, soffiando il suo / calore impaziente, / su di un qualunque luogo, / inseguendomi in lungo ed in largo / fino a travolgermi / e a trascinarmi lontano / con artigli resistenti / che troncano di netto i pensieri.
Elisa Eötvös
1 febbraio 2022