Gli scavi archeologici condotti tra il 2005 e il 2007 nel centro storico di Matelica, hanno rivelato lussuose domus di circa 1800 anni fa riccamente decorate da affreschi e mosaici. Per quanto riguarda i mosaici è facile intuire che stando a terra perché pavimento si siano salvati ma è incredibile che anche alcune pitture, affrescate sui soffitti, siano state rinvenute quasi integre adagiate sulle pavimentazioni, con sopra le impronte delle incannicciate sulle quali era stata spalmata l’intonacatura.
L’affresco più ben conservato presenta un fondo giallo contornato da una fascia rossa, al centro un elemento circolare da cui partono fasce ortogonali e diagonali rosse e tralci vegetali, all’interno una scena rappresentante una divinità maschile su carro trainato da delfini. Belli e di notevoli dimensioni i mosaici, due dei quali sono stati restaurati grazie al contributo di Fondazione Carima, sempre attenta alle realtà culturali del territorio maceratese. Questi mosaici, realizzati con tasselli bianchi, neri e policromi di marmi di diversa tipologia, mostrano complessi disegni geometrici, maschere teatrali, quadrupedi in corsa, uccelli in volo, tentacoli di un polipo, la figura di un essere umano attaccato da un coccodrillo.
Un mosaico pavimentava due stanze adiacenti e presenta sia una decorazione geometrica che figure mitologiche e simboli agresti, con al centro un grande pannello con il busto di una divinità con due delfini ai lati della capigliatura. Il museo archeologico di Matelica, dopo che il terremoto ha lesionato la sede di Palazzo Finaguerra, sarà allestito negli spazi di Palazzo Ottoni, cuore del municipio in epoca romana.
Fernando Pallocchini
12 dicembre 2021