Overland, l’incredibile avventura… quella volta che sollievo uscire dall’Afghanistan!

Per comprendere, o avere una idea dell’Afghanistan, è sufficiente aprire un atlante geografico. Quando l’Inghilterra aveva il più grande impero coloniale, diciamo alla fine dell’altro secolo e all’inizio del secolo scorso, decise di collegare Londra con Singapore con una linea ferroviaria.

Orbene guardate un atlante. La linea ferroviaria parte da Londra, passa per la Francia, poi i Balcani, Instanbul (il mitico Orient Express), la Turchia, l’Iran (allora con confini diversi) e si ferma al confine con l’Afghanistan. Dalla parte opposta, parte da Singapore, percorre tutta la penisola indocinese, Birmania, poi India, l’attuale Pakistan e si ferma al confine con l’Afghanistan. Nulla da fare, neppure allora gli inglesi con la loro potenza sono riusciti a passare.

Noi di Overland siamo passati in Afghanistan nel 1999. I russi erano andati via da dieci anni ma sembrava che fossero andati via il giorno prima. Tutto era rimasto come al momento della loro partenza, mezzi, bossoli, bombe, nulla era stato toccato. Persino i carri armati, ancora allineati, una bomba all’interno e via. Avevamo con noi due accompagnatori talebani, uno parlava inglese e ci scambiavamo le nostre impressioni.

In un villaggio abbiamo visto un fotografo, la macchina ancora di legno con il telo nero che copriva l’operatore. Stava facendo la foto a una donna per il documento di identità. Prima la foto in negativo poi rifotografata per avere il positivo. Ma la donna aveva il burka e quindi il viso era coperto. Alle nostre perplessità sul documento che sarebbe scaturito, la nostra guida ha risposto: “Va bene così perché la donna non esce mai sola e quindi il marito può affermare che la donna del documento è quella che è con lui”.

Dopo cinque giorni di permanenza siamo arrivati ad Herat. Fatto un giro nella città dei cinque minareti la guida ci ha detto: “Lì è il confine con l’Iran, ora andate”. Adesso posso dirlo, attraversato quel confine ci siamo tutti sentiti più sollevati.

Gianni Carnevale

3 agosto 2021

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