I veicoli – In tutte le spedizioni i 4 camion IVECO di Overland sono rimasti sempre gli stessi, quelli utilizzati fin dal primo viaggio in Siberia. Oggi hanno sulle spalle più di 400.000 km, 25 anni di vita e d’impiego nelle condizioni più gravose, sia climatiche che ambientali. Dai –54° C toccati in Siberia, ai + 50° C del Sahara, alle tempeste di sabbia, ai 4.000 metri delle Ande e ai 5.000 metri dei passi tibetani, strade più alte della vetta del Monte Bianco, alle piste delle Repubbliche dell’Asia Centrale, al caldo umido dell’Amazzonia, alle zone alluvionate del Kenia (Campo base dell’Everest 5.200 m. – Passo Tanggula 5.230 m. – acqua ai piedi in cabina). Mezzi tecnicamente avanzati, costruiti per muoversi e resistere con il freddo estremo che si sono dimostrati estremamente validi anche nel caldo estremo.
Le persone – Chi c’è in Overland? Dopo il primo viaggio, compiuto tutto con personale IVECO meno 3 “esterni”, per diversi prioritari impegni di IVECO, sono state impiegate altre persone per la guida dei mezzi. Persone scelte per precedenti esperienze di viaggi, di guida in fuoristrada e di interventi di meccanica. Una delle peculiarità di Overland è la genuinità e la freschezza dei “reportage”. Si viaggia e gli operatori si limitano a riprendere il viaggio, senza ricostruzioni o artifici. In Overland non c’è alcuna scena costruita. In questi anni sono state una settantina le persone che, per periodi più o meno lunghi, si sono alternate alla guida dei veicoli: collaudatori dell’IVECO, autisti e meccanici di alta professionalità, un gruppo di carabinieri paracadutisti del Reggimento Tuscania e un gruppo di Vigili del Fuoco che non hanno certo come attività principale quella di guidare i camion. C’è stata una novità nel sesto viaggio: un gruppo di 14 donne autiste, selezionate su una sessantina di aspiranti. Questa invero è stata l’unica selezione fatta per entrare nel team di Overland. Tutti gli altri componenti delle spedizioni, meno i Carabinieri del Tuscania indicati dal loro Comando, sono stati scelti per conoscenza personale, per le loro competenze e per la loro esperienza, tutti con grande entusiasmo, spirito di adattamento e di avventura e competenti di meccanica.
Inconvenienti – Sarebbe non credibile dire che non ci sono stati inconvenienti. Oltre alla durezza dei percorsi, anche la rotazione degli autisti fa comprendere le cause di alcune avarie subite dai veicoli durante i viaggi, avarie che comunque la professionalità del team tecnico ha brillantemente risolto, garantendo dall’inizio alla fine del viaggio, il rispetto di tutti gli appuntamenti concordati lungo il percorso con le Ambasciate, la rete IVECO, le autorità locali e i giornalisti. Nessun programma è stato variato durante tutti i viaggi per inconvenienti ai veicoli. Estremamente positivo poi il fatto che la rete di assistenza IVECO pur in paesi lontani e difficili, abbia sempre garantito il supporto in termini di ricambi e maestranze, per la tempestiva manutenzione e riparazione dei veicoli. Una delle cause che hanno comportato il maggiore stress per il team di Overland sono state certamente la difficoltà burocratiche nel superare le frontiere di alcuni paesi e, in altri, i continui controlli lungo il percorso. Questo ha causato spesso l’arrivo a destinazione a notte fonda e in condizioni di particolare disagio.
Giornalisti e informazione – Sono stati numerosi i giornalisti che hanno voluto seguire Overland, più di 50 sia della stampa specializzata sia dell’informazione generica. Ognuno con i suoi articoli, le sue foto e le descrizioni del viaggio è riuscito a coinvolgere e affascinare migliaia di lettori. Un grazie a questi giornalisti per lo spirito di avventura e di adattamento con cui hanno saputo affrontare le difficoltà di Overland. Ora Overland oltre che in televisione, su Rai Uno e Rai International, in cassette e dvd è anche nei libri. E naturalmente c’è anche un sito web con tutte le avventure, le novità, i programmi delle spedizioni di Overland. In “Overland.org” si spalanca una finestra sul mondo. E sette libri sono già stati pubblicati con le avventure di Overland. Cosa ci vuole per una avventura come questa? Uomini e mezzi. Certamente, oltre la indiscussa e dimostrata affidabilità dei camion IVECO, è alla competenza, all’entusiasmo, allo spirito di adattamento e di avventura di tutto il team, dal capo spedizione, agli operatori, ai medici, agli autisti che si deve il successo di Overland. A tutti loro GRAZIE!
Africa equatoriale: la potenza di un passaporto! – Siamo in Centrafrica. La pista è un mare di fango. Oggi è in costruzione una autostrada per congiungere il Nord con il Sud dell’Africa, Alessandria d’Egitto con Città del Capo. Ma quando siamo passati noi, nel 1998, nel viaggio da Città del Capo a Capo Nord c’erano solo piste e alcuni tratti di strade asfaltate intorno alle grandi città. Arriviamo in un passaggio veramente brutto. Due camion locali, con solo trazione posteriore, bloccano il passaggio, impossibile aggirarli. Per noi, con trazione integrale e bloccaggio dei differenziali sarebbe facile passare ma non c’è spazio. Proviamo a contrattare con uno degli autisti bloccati: “Senti noi ti tiriamo indietro, ci fai spazio, lasciaci passare, poi con il verricello ti tiriamo fuori dal brutto”. Non è convinto, teme che poi, passati, lo abbandoniamo. Gioco il jolly: “Guarda, qui c’è il mio passaporto, tienilo tu, quando ti avremo tirato fuori me lo ridarai”. Si convince, lo tiriamo indietro, passiamo noi e poi tiriamo anche lui fuori dai guai. Naturalmente mi riprendo il passaporto, un abbraccio e via.
Gianni Carnevale
30 luglio 2021