Racconta la città lo scrittore e poeta maceratese Matteo Ricucci in “Notturno”

Sirio risplende nella notte / mentre la luna le tegole incipria. / I gatti dipanano / il filo delle loro lotte / con miagolii taglienti / e risse furibonde. / Il vicolo, spaccato a metà / da una lama di luce, / vive la sua vita / pulsante / d’arteria notturna / dell’immenso corpo / della città che dorme. / Uno stanco passo furtivo, / un barattolo che rotola / e piange, / una persiana che sbatte / ed urla. / Tacciono di colpo i gatti / che s’acquattano nell’ombra. / È soltanto un attimo, / un attimo che ha il peso / del bronzo / e poi ritornano: / il passo furtivo, / il barattolo che rotola, / la persiana che sbatte / e con essi un grido di dolore, / il grido della notte / che ha partorito / un altro giorno.

Matteo Ricucci

1 maggio 2021

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