Ecco servita un’altra amena storiella ascoltata aspettando il proprio turno nel mitico negozio del barbiere. Il fatto dovrebbe essere avvenuto più di trent’anni orsono e ha come protagonisti un importante politico locale e un giovane lavoratore, amico del cliente sotto le forbici del fido Giancarlo.
Raccomandazione cercasi – Sembrerebbe che il neoassunto, conquistata la “chiamata” in banca, dopo il concorso, fosse anche impegnato in una società sportiva e avesse un bel gruppo di ragazzi da allenare. Il direttore tecnico della società, saputo di questo importante cambiamento nella vita del giovane, con l’entrata nel mondo del lavoro, ebbe la brillante idea di spendersi con un noto politico locale per riuscire a trattenere nei dintorni il “suo” allenatore. Un bel pensiero, visto che si doveva assicurare solo che non venisse destinato a una sede troppo lontana, tale da non permettergli di continuare a seguire gli atleti.
Cosa fatta… – Così, fissato un appuntamento col segretario, espose la situazione garantendo sulla serietà e laboriosità del ragazzo e sulla bontà del “lavoro” svolto anche con i giovani iscritti della società. Fu così che, lasciando lo studio del politico, ebbe l’assicurazione, dal segretario, che non ci sarebbero stati problemi a perorare la destinazione verso una delle tante filiali sparse nel territorio circostante. La cosa era da considerare fatta!
Il mese di tirocinio – Immaginare la gioia del neo bancario nel riferire ai “suoi” ragazzi e agli amici. Arrivò il giorno della chiamata dell’istituto bancario per iniziare il mese di “apprendistato”: era una vera pacchia perché terminato il lavoro alle 16:45, correva a casa, prendeva la borsa e via verso gli allenamenti. Ma il tempo vola e arrivò il fatidico venerdì pomeriggio della quarta settimana, con la telefonata del capo del personale che lo invitava a salire i “piani alti”, quelli che aveva frequentato solo al momento degli orali del suo concorso.
Destinazione… Roma! – L’emozione era paragonabile a quella dell’atteso sparo dello starter alla partenza di una gara, ma nel suo cuore e nella mente c’erano le parole “rassicuranti” di qualche tempo prima che gli garantivano un trattamento, non di riguardo, ma nemmeno di completo affidamento al caso. Bussò, entrò e, dopo il consueto giro di complimenti perché lui era una risorsa importante per la banca, ecco risuonare per la stanza queste parole: “… pertanto Lei da lunedì prenderà servizio nella nostra prestigiosa sede di Roma!”.
Mai fidarsi del… politico – Fu tanto lo choc, a sentire il racconto, che a mala pena riuscì a ritornare di sotto, salutare “gli insegnanti” di quel mese e ritornare a casa frastornato. Non solo doveva dire addio “ai suoi giovani adepti”, ma anche pensare a raggiungere la “capitale” e trovare una sistemazione, seppur provvisoria! Inutile rimarcare quanti “bei pensieri e belle parole” furono indirizzate al politico e alla “sua corte” ma, soprattutto, da quel giorno, mai più si fidò di chi bazzica, “professionalmente”, la politica! D’altra parte i giri di valzer sono sotto i nostri occhi e l’essere umano non mi pare sia poi così cambiato e diventato sensibile, solidale e generoso!
Fabrizio Giorgi
28 marzo 2021