Anche l’Avis Regionale Marche ha preso parte e ha voluto dare il suo contributo nel progetto “RIESCO” finanziato dalla Regione Marche e finalizzato a combattere la povertà a seguito della diffusione del covid-19. L’Avis è stata una delle 14 realtà del settore dell’associazionismo e della solidarietà che vi hanno partecipato.
Sensibilizzazione e formazione – Il progetto è iniziato a luglio e sta terminando proprio in questo mese di febbraio. L’Avis si è mossa su due fronti: sensibilizzando l’opinione pubblica circa l’importanza della donazione del plasma immune; organizzando un corso di formazione per i dirigenti e per i partner del terzo settore. Per quanto riguarda il secondo aspetto, si è trattato di un corso sulla co-programmazione e co-progettazione, ogni singolo appuntamento ha avuto una ottantina di partecipanti per un totale di 170 adesioni complessive.
I relatori – A dare più lustro a questi corsi, naturalmente da remoto utilizzando piattaforme online, la presenza del prof. Stefano Zamagni e dell’ex senatore Edoardo Patriarca. Assai soddisfatto dell’esito il presidente dell’Avis Regionale Massimo Lauri: “Sì sono felice perché i corsi di formazione sono stati molto partecipati e di alto livello. Ringrazio per l’impegno profuso i referenti Paolo Gobbi e Maria Gianuario”.
Perché avete partecipato al progetto “RIESCO”? – “Da tempo stiamo lavorando assieme ad altre associazioni di volontariato, chiaramente in questo caso abbiamo avuto a disposizione un budget limitato e allora ci siamo messi a servizio degli altri”.
Budget limitato perché il progetto era centrato sulla povertà? “Sì quindi toccava meno noi. Tuttavia abbiamo ritenuto importante prendervi parte per continuare il percorso di collaborazione con le altre associazioni e condividere con loro le difficoltà del periodo”.
Oltre ai corsi formazione vi siete attivati per il plasma immune, argomento discusso sui media ma in modo non chiaro…- ”Nelle Marche c’è molta richiesta, lo si usa con buoni risultati in tutte le circostanze nelle quali le altre terapie non riescono o con pazienti gravi. È vero che nei mesi scorsi chi voleva donare il plasma si imbatteva in tempi lunghi ma adesso la procedura è stata velocizzata e snellita. I tempi sono più rapidi perché è stata superata la fase di sperimentazione con i relativi vincoli”.
Cosa bolle in pentola per il futuro? – “Chi opera nel volontariato fa fatica a riuscirvi senza la possibilità del contatto con la gente, non potremo ancora organizzare iniziative, feste o entrare nelle scuole… Pertanto abbiamo programmato di raddoppiare l’impegno sulla comunicazione”.
17 febbraio 2021