Le ombre dei rami mossi dal vento / danzano sulle pagine bianche / del mio quaderno, / mentre il crepitio della legna, / che brucia nel camino, / mi sussurra all’orecchio / canzoni d’un tempo. / Solo, / immerso nel silenzio della campagna, / scivolo in un torpore incantato / d’antico sortilegio / e l’anima danza sui vetri della finestra, / avida di spazi irreali, / ubriaca d’immenso: / pausa rara / nel turbinio della vita moderna, / perla rilucente, / pescata / dal fondo di un mare in tempesta, / lentamente tra le dita mi scivola / e m’abbandono ai tentacoli del sonno / che mi rapisce al mondo.
Matteo Ricucci
15 febbraio 2021