Son venuta da Te Madonna mia / e il mio ginocchio / d’innanzi la Tua misericordia, / commossa e turbata, / ho piegato reverente.
La Tua roccia ho baciato, / con il cuore in tumulto / per il Divino e il sublime / che inebriava il mio spirito.
Quella nebbia che avvolgeva / come un abbraccio / le colline del Tuo mondo / con il sorgere del sole / lentamente / si è dissolta come neve / e uno spiraglio di Grazia / dal Tuo eccelso manto / è disceso nel mio cuore / acquietandosi nel Mistero.
Ho goduto cosi, saziata e calma, / la percezione del Tuo sguardo / che perdonava le mie miserie / e allora unita a una folla orante / con ceri accesi / commozione e canti / ho pregato, piangendo / per la pace nel mondo, / per la fratellanza dei popoli.
Emilia Violini
9 febbraio 2021