È stato presentato a Palazzo Ricci il restauro del dipinto “Transito della Vergine”, che da alcuni mesi è custodito presso il museo di proprietà della Fondazione Carima. La pregevole tela del XVII secolo, opera di Giovanni Lanfranco, proviene dalla Cappella Razzanti della chiesa di San Giovanni, attigua al museo, dove sarebbe dovuta essere ricollocata di rientro dalla mostra “Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” che si è svolta a Fabriano lo scorso anno. Come noto, la Collegiata di San Giovanni è interessata da un importante intervento di recupero e riqualificazione, pertanto la Fondazione Carima è stata ben lieta di accogliere la richiesta di deposito della Diocesi di Macerata, ospitando temporaneamente la pala d’altare a Palazzo Ricci e altresì l’intervento di restauro, finanziato dall’amministrazione comunale fabrianese.
La Presidente della Fondazione Carima, Rosaria Del Balzo Ruiti, ha spiegato: “La Collegiata di San Giovanni, oltre a essere uno dei monumenti sacri più significativi della nostra città, è una chiesa alla quale la collettività maceratese è da sempre molto affezionata. La Fondazione Carima si è quindi adoperata per contribuire alla sua riapertura dopo il terremoto del 2016, finanziando la cospicua campagna diagnostica propedeutica alla progettazione dei lavori attualmente in corso. Accogliere il ‘Transito della Vergine’ è stata la naturale continuazione di questo sostegno al cantiere della futura Cattedrale supplente di Macerata, è un gesto che rappresenta un forte segnale di speranza per l’intera area colpita dal sisma durante il difficile processo di ricostruzione”.
Il restauro – La principale problematica conservativa dell’opera era il generale ingiallimento della pellicola protettiva applicata durante il precedente restauro, che aveva prodotto un appiattimento dei valori cromatici del dipinto tale da impedirne la corretta lettura della “tavolozza” selezionata dall’artista per la sua realizzazione. Grazie al delicato e puntuale lavoro eseguito dalla restauratrice, finalizzato alla corretta restituzione della presentazione estetica e della leggibilità della tela, quest’ultima è ora pronta per tornare a splendere nella sua sede naturale.
S.E.R. Monsignor Nazareno Marconi ha dichiarato: “Questa opera, che costituisce uno tra i principali tesori di quello scrigno d’arte e bellezza che è la chiesa di San Giovanni in Macerata, con il contributo del Comune di Fabriano, che l’ha avuta in mostra, è stata meravigliosamente restaurata a cura della nostra Diocesi e sotto la diretta supervisione del Dottor Pierluigi Moriconi della Soprintendenza delle Marche. Mentre il progetto di restauro del complesso di San Giovanni procede sempre più decisamente, la possibilità per i maceratesi e i turisti di tornare ad ammirare il dipinto funziona, in modo egregio, come un antipasto di quello splendore che potremo ritornare a contemplare nei prossimi anni. Aprire lo sguardo sulla bellezza educa il cuore e nobilita gli animi, di questo abbiamo un grande bisogno perché la nostra città segnata dal terremoto e dal Covid-19 torni a essere grande come merita”.
27 ottobre 2020