Il sogno

di Matteo Ricucci

 

Il sogno lievita dal buio della mente

e ammanta di vesti cangianti i simboli

che oscure ragioni dell’anima

agitano come colorati vessilli

in un giorno di vento.

L’igneo fiato del tempo ha bruciato

l’onirico mondo giovanile

fatto di voli planati per l’aere azzurro,

corse sulla spumeggiante cresta dell’onda,

cerulea e querula.

Ora i sogni soltanto teste di Gorgone

mi dispensano,

riflesse da una fitta foresta di specchi

e l’urlo dell’anima che lacera il silenzio.

 

 

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