Cosa diranno gli elefanti, / il giorno che ne ripeterò / il canto e la danza / dei cimiteri, / fra le ossa tutte dissepolte?
Cosa diranno le tigri, / quando si renderanno / conto che ne ho indossato / le spoglie terrene, / per ruggire più forte di tutti / e senza costrutto?
Da certe passeggiate al chiar di luna, / da certi versi emersi fra le ombre, / non ho ottenuto nulla; / e la sofferenza non si cancella, / resiste più ostinatamente / di ogni altra cosa, / di ogni altra musica; / e prima che termini / ogni convegno dei morti, / ogni tremito nuovo, / ogni temuto suono, / all’orizzonte passa in fretta / un altro drago / ed è come se domandassi / consiglio, rivolta alla sua immagine, / insorta e assorta.
Elisa Eötvös
12 ottobre 2020