Elezioni regionali e comunali va bene, ma c’è anche il referendum sul taglio dei parlamentari e nessuno che si sia preso la briga di informare i cittadini con comunicati stampa “ufficiali” su cosa si va a tagliare e sui pro e contro a secondo dei punti di vista. Nemmeno i promotori se ne sono dati pena. Questo non è normale, se non altro per rispetto dei soldi degli italiani investiti nel referendum, come non è normale proporre agli italiani una modifica di tale importanza abbinandola ad altre elezioni. E sì che ci sarebbe da dire, perché la questione non va trattata tout court sul numero ma sulle implicazioni del lungo e complesso testo, sulle norme con cui si andrà a comporre il Senato.
Siccome non c’è chiarezza (la confusione è acuita dalle false notizie che circolano ad arte sui social) e dove non c’è chiarezza c’è chi vuole fare il furbo, a priori si dovrebbe respingere la richiesta fatta dal referendum e lasciare tutto come sta, fino a ragionamenti più chiari ed esaustivi.
Quanto letto sopra è una annotazione del Direttore de “La rucola”, quanto sotto è invece il solo comunicato che ci è giunto: quello degli Ecologisti Confederati. Da quelli del SI… niente.
“Al referendum del 20/21 settembre gli Ecologisti Confederati votano NO per questi motivi:
1 – Il risparmio è irrisorio. Se si voleva davvero risparmiare andava tagliato lo stipendio dei parlamentari, non il loro numero;
2 – Molti territori perderanno la loro rappresentanza (ndr: le zone meno popolate non avranno rappresentanti);
3 – Riducendo il numero dei senatori aumenterà l’influenza e il peso politico dei senatori a vita (non toccati dalla riforma) mai eletti da alcuno;
4 – Se vincerà il “si” la partitocrazia uscirà politicamente rafforzata (riforma a suo tempo auspicata da un certo Licio Gelli);
5 – Questa riforma avvantaggia la casta e depotenzia il parlamento: chi vuole dominare un Paese tende a diminuire la rappresentanza;
6 – Va eliminata la corruzione, non i politici;
7 – Con il ‘no’ si difende la Costituzione, documento “fondante” la nazione Italia, quella Costituzione che oggi ci permette una libera scelta.
Il nostro appello di ecologisti e di uomini liberi si rivolge agli elettori invitando a votare NO auspicando un ritorno all’impegno politico delle persone senza più deleghe di pieni poteri ai capi partito. Per il dialogo il futuro e la democrazia votiamo NO”.
Tonino Quattrini – Coordinatore regionale Ecologisti Confederati
18 settembre 2020