Innovazione e tecnologia digitale per la trasparenza e lo sviluppo della città: è questo l’argomento di cui si è parlato nella recente diretta Facebook organizzata da Marco Baldi, ingegnere e professore associato di telecomunicazioni presso l’Università Politecnica delle Marche, candidato consigliere comunale nella lista civica “Macerata Insieme”. Ospite Chantal Bomprezzi, assessore all’innovazione tecnologica ed all’agenda digitale del comune di Senigallia. Ha moderato il dibattito Simone Calzolaio, professore associato di diritto costituzionale e docente di diritto pubblico di Internet e diritto dell’informazione e della comunicazione presso l’Università degli Studi di Macerata.
Il comune di Senigallia già nella scorsa legislatura ha puntato sull’innovazione digitale con un assessorato e una serie di progetti dedicati, dimostrando come le moderne soluzioni tecnologiche possono essere usate per aumentare la trasparenza dell’amministrazione pubblica. Già con la cosiddetta “amministrazione trasparente” le istituzioni pubblicano online dati e documenti relativi alla propria amministrazione. Tuttavia, tali dati rimangono spesso difficili da consultare e comprendere per i comuni cittadini, rendendoli di fatto poco utili. Al contrario, esistono moderni strumenti tecnologici che rendono i cittadini realmente consapevoli e partecipi dei lavori dell’amministrazione pubblica.
Uno di questi è “open municipio” (municipio aperto), che permette alla cittadinanza di conoscere le attività del sindaco, della giunta e del consiglio comunale tramite informazioni aggiornate in tempo reale, nonché di interagire con l’amministrazione tramite vari strumenti di relazione.
Questa piattaforma è già usata presso il Comune di Senigallia con grande successo, e potrebbe essere adottata anche a Macerata per consentire ai cittadini di accedere realmente alle attività del comune e dei suoi rappresentanti.
Un analogo ragionamento deve essere esteso a tutti i dati relativi alla vita del comune. Secondo il Piano Triennale AGID 2020-2022, infatti, la pubblica amministrazione non può più astenersi dall’intraprendere con competenza e convinzione una vera e propria transizione al digitale. Bisogna innanzitutto separare gli strumenti tecnologici dal patrimonio informativo della pubblica amministrazione. Gli strumenti tecnologici oggi devono essere aperti ed accessibili da tutti i cittadini, compresi quelli appartenenti alle fasce più deboli come anziani e disabili. Su questo a Macerata si può e si deve fare molto. Basti pensare alla mobilità ed ai parcheggi: a Macerata non si può ancora pagare il biglietto del trasporto urbano con lo smartphone, e solo parte dei parcheggi è fruibile tramite una app proprietaria. Servono strumenti digitali più moderni ed universali, che permettano di fruire di tutti i servizi comunali nel modo più immediato per ciascun cittadino, compresi i turisti (spesso stranieri).
Con una app moderna e completa si potrebbero anche snellire le pratiche comunali, consentire ai cittadini di raggiungere il comune per comunicazioni e segnalazioni, fruire di tutti i servizi comunali (pagamento di tutti i parcheggi e del servizio di trasporto pubblico urbano, servizi scolastici e mense, servizi di anagrafe e stato civile, servizi di urbanistica, etc.) in modo facile ed immediato. Inoltre, il comune potrebbe a sua volta raggiungere facilmente i cittadini, per tenerli informati e partecipi della vita, delle opportunità e delle iniziative comunali.
Al di sopra degli strumenti tecnologici, ciò che va valorizzato e governato è il patrimonio informativo comunale. I dati oggi vengono prodotti in continuazione e sono capaci di descrivere accuratamente il funzionamento di una macchina complessa come una città. A esempio, le scelte relative ai trasporti, alla mobilità ed all’urbanistica potrebbero essere basate su dati oggettivi ed accurati in merito alle abitudini di mobilità dei cittadini. Pur preservando il ruolo della politica, i dati possono quindi fornire un supporto determinante per le decisioni della politica, rendendole più oggettive, cristalline e riproducibili.
Infine, i dati e l’innovazione tecnologica sono cruciali per la competitività e la produttività.
Certamente l’innovazione e gli strumenti digitali sono le prime leve su cui si deve agire per attirare ed incentivare l’instaurarsi di nuove attività produttive. L’amministrazione dovrebbe individuare linee di intervento su tematiche ben precise, come l’industria della cultura, del turismo e l’artigianato, capaci di stimolare e valorizzare le capacità imprenditoriali tipiche del nostro territorio, e su tali linee contribuire alla creazione di nuove opportunità imprenditoriali basate sull’innovazione tecnologica applicata a prodotti e servizi.
Tutto ciò necessita innanzitutto di infrastrutture. Oggi la connettività a banda ultra-larga in fibra ottica raggiunge a stento le frazioni, mentre dovrebbe diventare capillare su tutto il territorio comunale. L’emergenza Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini, e fornito una spinta verso lo spostamento online di molte attività, prime fra tutte la didattica ed il lavoro. Pertanto servono infrastrutture digitali adeguate per tutti i cittadini residenti nel comune. A questo si aggiunge la copertura wireless di giardini, piazze e spazi pubblici, che a Macerata è ancora sporadica e non omogenea. Lo sviluppo e il governo delle infrastrutture digitali devono fornire la base strutturale su cui innovare e rinnovare Macerata, mettendo nuovi strumenti tecnologici a disposizione di cittadini ed imprese per migliorare la qualità della vita, ridurre la burocrazia, aumentare la trasparenza e stimolare la produttività.
Per la diretta Facebook e sua sintesi: https://fb.me/marcobaldimacerata
15 settembre 2020