La palla di carta

Attività sportiva in classe

 

Il nuovo professore di Educazione Fisica, aitante e di aspetto giovanile, entrò in classe. Tutti in piedi! Fece cenno di sederci poi si mise seduto pure lui. La prima ora di Educazione Fisica d’inizio anno scolastico si svolgeva in classe. Il professore staccò le ultime pagine di un quotidiano sportivo e cominciò ad appallottolarle. Perché? Doveva forse rinforzare la muscolatura della mano o del braccio? Perché quel quotidiano sportivo? Il professore era un tifoso? O un atleta? Un tennista? Un giocatore di pallavolo o di pallacanestro? Mentre appallottolava la carta faceva l’appello, guardando di tanto in tanto, di sottecchi, senza muovere il capo, verso il cestino della carta straccia posto a circa tre metri da lui. Finì di appallottolare la carta. Eravamo tutti perplessi e curiosi: perché quel guardare di sottecchi verso il cestino? Se l’esercizio di rafforzamento fosse terminato la cosa più logica sarebbe stata quella di alzarsi dalla sedia e andare a gettare la palla nel cestino. Invece no! Il professore continuava a rivolgere gli occhi verso il cestino, sempre sbirciandolo, tenendo fermo il capo. Poi guardò per qualche istante in alto, come per ottenere una grazia dal cielo, chiuse gli occhi, gettò la palla in direzione del cestino facendole compiere una parabola… canestro! Pardon, cestino. Ci fu uno spontaneo e caloroso applauso da parte nostra all’indirizzo del professore che si schermì senza profferire verbo. Ci venne da pensare. Il professore, che era piuttosto alto, aveva fatto pallacanestro e aveva voluto far vedere la sua bravura facendo centro? O aveva voluto rischiare di fare una figura tapina mettendosi in gioco davanti alla classe, per dimostrare che la fortuna spesso aiuta gli audaci? L’episodio ebbe un seguito. Ogni volta che dovevamo gettare nel cestino la carta della merendina, prima la appallottolavamo, poi ci trasformavamo in provetti giocatori di pallacanestro. A tal proposito… il nostro professore aveva giocato a pallacanestro.

Umberto

 

A 3 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti