Il punto di vista del Movimento per le Marche: Rivedere Asur e Ospedali unici

Movimento per le Marche, lista civica in appoggio al candidato di centrodestra Francesco Acquaroli,  ha tra le sue priorità la difesa della sanità pubblica e un ritorno alla medicina del territorio attraverso il superamento del modello Asur.

Basta con l’Asur – Affermano gli esponenti del Movimento per le Marche: “È il momento di cambiare. L’attuale modello fallimentare di azienda sanitaria unica regionale, unico esempio in Italia, va superata con l’istituzione di 5 aziende socio sanitarie locali, una per provincia, dotate di personalità giuridica e conseguentemente di autonomia amministrativa e contabile. Al loro interno verranno istituiti i Distretti Socio Sanitari che dovranno avere competenze specifiche per l’integrazione dei territori, d’intesa con gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) che saranno fondati insieme alle associazioni di comuni limitrofi per la gestione dei servizi.  Gli ATS dovrebbero essere dello stesso numero ed avere la stessa estensione dei Distretti Socio-Sanitari. Oggi i Distretti e gli ATS hanno grande difficoltà di coordinamento nell’attuare gli interventi, proprio perché mancano di un riferimento decisionale sul loro territorio d’ambito.  Dobbiamo ritornare  a una sanità equa e autonoma  che renda i professionisti sanitari e i cittadini di nuovo protagonisti nelle scelte e negli investimenti per la salute dei marchigiani”.

No agli Ospedali unici – Altro argomento  che sta fortemente a cuore al Movimento per le Marche è la questione dei nuovi ospedali affrontata dalla Regione che la lista civica denota rimarcando: “L’assenza di progettualità di dettaglio sulle diverse tematiche. Il confronto è fondamentale per consentire ai vari portatori di interesse di valutare in modo appropriato le effettive specialità mediche e scientifiche che ne verranno e lo stato dei ricoveri nonché delle prestazioni ambulatoriali. L’assenza di una visione sulla sanità da parte del Pd manifesta l’apice del loro fallimento, soprattutto nella scelta di portare avanti forzatamente modelli inadatti, come quelli degli ospedali unici, che vengono declamati senza prima aver approvato un reale piano socio-sanitario e senza aver esaminato le conseguenze sul nostro territorio, come ad esempio l’impatto socio-economico e di degrado urbano sulle città e sulle province marchigiane legato  allo spostamento dei presidi sanitari attuali. Tutto questo non è contemplabile. Enormi  sarebbero poi i costi di realizzazione e gestione dei nuovi presidi sanitari ad oggi di difficile valutazione. L’importanza di avere almeno due presidi sanitari per provincia, in un’ottica di prevenzione epidemica legata principalmente al Covid-19 non può essere in alcun modo sottovalutata. Le differenti scelte politiche sul mantenimento degli ospedali non hanno seguito alcuna logica, come quelle legate alla chiusura di alcuni ospedali fondamentali per garantire una territorialità sanitaria”. 

Concludono gli esponenti di Movimento per le Marche: “Gli ospedali devono funzionare in rete con il territorio attraverso il FSE, attraverso le basi di dati dei servizi e il teleconsulto medico tra ospedali territoriali e azienda ospedaliera. Non devono più esistere campanilismi sanitari, ogni territorio deve avere le risorse cui ha diritto, non devono più esserci cittadini tagliati fuori dal servizio sanitario a causa di interessi politici. La salute è un bene collettivo e inalienabile”.

11 settembre 2020

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