Fondazione Carima bilancio 2019: rafforzati il patrimonio e la capacità erogativa

La Fondazione Carima rende noto il bilancio 2019, la cui approvazione è stata prorogata per la pandemia. L’esercizio concluso è stato un punto di arrivo importante che, da un lato, ha visto consolidato il nuovo indirizzo dopo la risoluzione della banca conferitaria e, dall’altro, ha messo le basi per il futuro onde dare continuità alla propria azione. Negli ultimi anni sono state ridefinite l’identità istituzionale e il ruolo funzionale della Fondazione che da soggetto erogatore è divenuta proattiva e propositiva, capace di progettualità diretta e di svolgere una funzione di coordinamento territoriale per una pianificazione condivisa.

Situazione in crescita progressiva – Grazie ai processi di riorganizzazione avvenuti a partire dal 2015, l’Ente presenta una situazione economica, patrimoniale e finanziaria in progressiva crescita. Il 2019 si è chiuso con un avanzo di esercizio pari a 2.24 milioni di euro, in netto incremento rispetto agli esercizi precedenti; un risultato ottenuto da scelte strategiche tra cui il contenimento dei costi di struttura di oltre il 50%. Ciò ha consentito il recupero della capacità erogativa e un rafforzamento patrimoniale il quale, superata la fase critica, si è prima stabilizzato per poi crescere dai 74.2 milioni di euro del 2015 ai 75.8 milioni di euro del 2019.

Politiche d’investimento In tal senso la Fondazione ha dato seguito anche ai principi contenuti nel Protocollo di intesa ACRI-MEF (Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio spa e Ministero dell’Economia e delle Finanze), in ottemperanza ai quali si è proceduto all’adeguamento dello Statuto – con particolare riferimento alla riduzione dei componenti degli organi istituzionali – all’adozione del Regolamento dell’attività istituzionale e all’approvazione del Regolamento per la gestione del patrimonio. Per quanto riguarda appunto le politiche di investimento, nel 2019 la Fondazione ha dato continuità al percorso di ottimizzazione del portafoglio titoli avviato nel 2017, con l’intento di conseguire un maggior grado di diversificazione dei propri attivi e di implementare un nuovo modello di gestione meglio rispondente al contesto di riferimento normativo e di mercato. In concreto, sono stati costituiti e sottoscritti dei veicoli dedicati con società finanziarie di elevato grado di affidabilità, condivisi con altre Fondazioni marchigiane ovvero con alcune tra le Fondazioni bancarie più attive del nord Italia. Questi fondi non solo rappresentano degli strumenti finanziari innovativi, ai quali la Fondazione Carima ha aderito per prima nelle Marche, ma rappresentano anche un concreto e fattivo esempio di collaborazione e di cooperazione fra Enti conferenti nel solco di quanto auspicato dal citato Protocollo ACRI-MEF per potenziare l’efficienza e l’efficacia dei loro interventi sui territori.

La Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – “Lo sforzo messo in campo a 360 gradi dagli organi istituzionali, finalizzato in ultima analisi a liberare risorse da destinare alla provincia di Macerata, ha restituito una Fondazione strutturalmente più solida ancorché non paragonabile a quella ante crisi bancaria”.

Modifica del Documento Programmatico – Il 2019 ha inoltre registrato cambiamenti rimarchevoli relativi alla programmazione periodica dell’attività istituzionale, che ne hanno riguardato sia i tempi che i temi. Gli organi istituzionali hanno stabilito di rivedere l’impostazione adottata fino a questo momento, che prevedeva una durata biennale del Documento Programmatico Pluriennale, prendendo invece per la prima volta in considerazione un lasso temporale di più lungo periodo. Difatti, nel corso dell’esercizio è stato redatto un documento di programmazione quadriennale (2020-2023), che pone le basi per una pianificazione ancora più incisiva e di più ampio respiro dell’azione istituzionale dell’Ente.

Ampliamento dei settori ammessi – Il documento prevede altresì la modifica dei “settori ammessi” in cui la Fondazione Carima ha tradizionalmente operato, aprendo a nuove prospettive d’intervento che meglio rispondono alle istanze del territorio di riferimento. A partire dal 2020 verranno dunque introdotti due nuovi “settori ammessi” in sostituzione dei precedenti, che sono Protezione e qualità ambientale e Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità. Questi ultimi, da un lato, danno all’Ente l’opportunità di intervenire in ambiti di interesse per la provincia di Macerata, caratterizzata da una spiccata vocazione agricola e dalla presenza di numerose aree protette e, dall’altro, si legano alla presenza del la Fondazione Carima all’Abbadia di Fiastra e alla collaborazione in essere con la Fondazione Giustiniani Bandini. A tal proposito va precisato che le finalità assistenziali perseguite finora in relazione ai “settori ammessi” Crescita e formazione giovanile e Assistenza agli anziani troveranno pari attenzione all’interno dei “settori rilevanti”, che restano invariati in una ottica di continuità con il passato, con particolare riferimento a Educazione, istruzione e formazione e Volontariato, filantropia e beneficenza.

Il bilancio 2019 – Entrando nel merito del Bilancio di missione, che illustra l’azione istituzionale della Fondazione Carima attraverso una sintesi dell’attività filantropica svolta, si evince come l’esercizio 2019 confermi la trasformazione a cui l’Ente è andato incontro nell’ultimo quadriennio. Innanzitutto il gettito erogativo annuo, a partire dal 2017, si è stabilizzato attestandosi su valori compresi tra 1.3 e 1.4 milioni di euro; nel 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato erogazioni complessivamente per 1.39 milioni di euro. Queste risorse sono state destinate per circa l’80% al sostegno di iniziative realizzate direttamente dalla Fondazione Carima o in collaborazione con altri attori del territorio; dati che danno conto del nuovo modello operativo assunto, che rende la Fondazione Carima sempre più protagonista attiva nei confronti dei bisogni della collettività maceratese. Un altro aspetto da sottolineare riguarda il numero di progetti finanziati, in sensibile calo rispetto ai precedenti esercizi, in ragione del fatto che sono state assunte deliberazioni per importi significativi e pertanto c’è stata una minore frammentazione dei fondi. Infatti, circa il 50% del monte erogazioni del 2019 è rappresentato da progetti di importo superiore a 100.000,00 euro. L’iniziativa che ha assorbito maggiori risorse è stata l’acquisto di strumentazioni sanitarie, riferibili al Carima Healthcare – Piano pluriennale 2019-2020 di donazioni di apparecchiature sanitarie all’Area Vasta 3 dell’ASUR Marche in favore dei presidi ospedalieri provinciali, a cui nel complesso sono andati 370.000,00 euro per questo esercizio.

Settori d’intervento – Infine, per quanto riguarda i settori di intervento, la Fondazione ha rinnovato il proprio impegno principalmente nei 3 ambiti in cui tradizionalmente opera, vale a dire Arte, attività e beni culturali (42%), Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa (27%) e Volontariato, filantropia e beneficenza (26%). Nel settore artistico-culturale le risorse sono state impiegate soprattutto in relazione a due filoni, che sono gli interventi di tutela e conservazione del patrimonio culturale maceratese, le cui eccellenze si distinguono tanto per pregio quanto per ampiezza dei limiti cronologici, e la gestione della collezione di arte italiana del Novecento del museo Palazzo Ricci che, per numero delle opere presenti e pregio degli autori rappresentati, si caratterizza per essere fra le più rilevanti nel panorama nazionale. Nel settore del volontariato, invece, è stata data la priorità a due realtà: il Terzo Settore e i minori in condizioni di disagio. Per quanto riguarda il primo tema, è stato costituito un Fondo di garanzia per le organizzazioni non profit marchigiane, promosso dalla Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio delle Marche in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato regionale e la Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, finalizzato ad agevolare il rilascio della garanzia fideiussoria in favore degli enti del Terzo Settore che accedono a finanziamenti pubblici e privati. Relativamente al secondo tema, invece, prosegue l’impegno della Fondazione Carima nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile, nato nel 2015 da un accordo tra ACRI e MEF allo scopo di sostenere interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Il cammino per il 2020 – “Per il 2020 – conclude la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – è intenzione degli organi istituzionali proseguire su questo tracciato virtuoso. Per quanto riguarda la destinazione delle risorse, invece, è già prevedibile un grande impegno della Fondazione Carima nel settore della sanità, sia per la prosecuzione del Carima Healthcare che per gli interventi realizzati in relazione all’emergenza portata dalla pandemia da Coronavirus”.

10 settembre 2020  

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