Anni fa ero a Camerino e ascoltai una storia simpatica e vera. Dovete sapere che la Diocesi di Camerino è ampia e riunisce tante piccole parrocchie a servizio dei villaggi disseminati su per i monti. Il fatto. Un giorno il Vescovo chiamò a raccolta i parroci di tutto il territorio e dai monti scesero giù tanti buoni curati che erano soliti convivere con poveri pastori analfabeti, con contadini e con le… pecore. Capite bene che col tempo non avevano molto modo di colloquiare con persone erudite e colte. In quell’occasione era venuto dal vescovo, a Camerino, anche un professore greco che non sapeva parlare l’italiano ma che parlava assai bene il latino. Volendo visitare la chiesa del santo cittadino, San Venanzo martire, per farsi indicare la strada da percorrere avvicinò un curato di montagna, che sapeva di pecora, e in dotto latino gli domandò: “Ubi est templum martyris sancti Venanzi?” Il curato, che il latino lo aveva studiato da giovane, aveva compreso ma, preso alla sprovvista, rispose in perfetto dialetto dei sibillini: “Per de quaggliommete!”
Alberto Maria Marziali
15 agosto 2020