Il Centro Comunità di Ussita: la promessa mantenuta da Papa Francesco

Sarà inaugurato sabato 25 luglio alle ore 18:00 il nuovo Centro di Comunità di Ussita, donato da Papa Francesco, a cui sarà intitolata la nuova struttura.

L’annuncio – Ricorderanno tutti l’emozione dell’arcivescovo Francesco Massara nell’annunciare, il 16 giugno 2019, giorno della visita di Papa Francesco a Camerino, la volontà del Santo Padre di donare questa struttura a uno dei paesi del maceratese più colpiti dal sisma, e oggi quella promessa è divenuta realtà. Un gesto che rappresenta sicuramente un segnale di speranza per una popolazione duramente provata e che, all’interno della comunità,svolgerà la doppia funzione di luogo d’incontro e di celebrazioni liturgiche.

La realizzazione – Realizzata in località Fiuminata, vicino al parco Ruggeri, la struttura che porta il segno di Papa Francesco è stata resa possibile anche grazie all’arcidiocesi di Bologna, attraverso il Comitato Dividendi FFAC Spa; la Fondazione Saint-Gobain PPC Italia Spa ed Evolvere Spa Società Benefit. Il progetto di quella che sarà una “casa di comunità” è stato realizzato dall’ingegner Carlo Morosi per Engeeniring Minnucci Associati e la ditta che ha realizzato i lavori è stata la M.I.C. srl Gruppo Gravina.

L’importanza – Papa Francesco aveva certamente intuito l’importanza di un Centro di Comunità come strumento per superare insieme le difficoltà di chi ha perso tutto; e se la ricostruzione della comunità sembrava già una priorità l’anno scorso, oggi dopo il Covid è diventata fondamentale e la consegna di questo dono a Ussita avviene proprio nel momento in cui, probabilmente, se ne sente maggiormente il bisogno.

La generosità – Sottolinea Monsignor Francesco Massara, nel ringraziare per il nobile gesto Sua Santità e tutti i benefattori che hanno contribuito alla sua realizzazione: “La ricostruzione materiale non può prescindere dalla ricostruzione dei cuori delle persone. Credo che l’inaugurazione di questo spazio rappresenti una occasione di gioia e di rinascita per l’intera popolazione. È un atto di generosità  che accende una luce su un tessuto sociale profondamente ferito, con l’obiettivo di rinsaldare le relazioni umane e consolidare lo spirito di comunità. Una struttura che diventa strumento per favorire il ritrovarsi delle persone, affinché dall’incontro possano nascere momenti di serenità, di gioia, di preghiera”.

22 luglio 2020

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