San Severino Marche, molto bene il Museo Diocesano. Però…

Una volta tanto le istituzioni fanno rete e operano una sinergia per restituire al territorio progetti di grande slancio e spessore. Grazie all’intesa tra l’arcivescovo Francesco Massara e il Presidente Ceriscioli viene infatti formalizzato il protocollo per la realizzazione del Museo Diocesano di San Severino Marche. Tassello di un percorso che pone il museo e conseguentemente la città all’interno di una rete di scambi e condivisioni dall’ innegabile valore culturale, sociale, di crescita del territorio tutto.

Un impegno economico imponente, un progetto ambizioso in un prezioso edificio, ma anche monumento, della città di San Severino che tanto bene ha resistito al sisma recente.

Una sola perplessità fa sorgere in noi una domanda, si badi bene non una provocazione, bensì un dubbio che chiediamo a chi di dovere di dissipare. Il palazzo vescovile ha ospitato ed ospita tutt’ora disparate attività: pastorali, educative, di relazione e utilità sociale, divenendo a seguito del terremoto il punto di riferimento per la comunità settempedana e raccogliendo intere realtà parrocchiali, associazioni, con attività ludiche ricreative e anche riabilitative per giovani e non solo.

Ci auguriamo che l’amministrazione comunale e la curia arcivescovile abbiano valutato di concerto l’importanza di questo aspetto e abbiano previsto per loro una piena continuazione: perché no, anche negli spazi ad esse attualmente destinati, poiché a nostro avviso per nulla confliggerebbero con gli scopi e lo spirito del nascituro museo. Perché se non è stata predisposta una alternativa, sarebbe un vero “peccato”, privare la comunità che pian piano cerca di ritrovare le sue vitali e necessarie forme di aggregazione e socialità, di un luogo che non è solo uno spazio fisico, bensì una opportunità.

Francesco Borioni consigliere comunale capogruppo del Centrosinistra per San Severino

20 giugno 2020

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