Storie millenarie: quando c’era il castello di Cerqueto

Il toponimo Cerqueto Vecchio compare fin dal 1055 mentre la fortificazione viene citata ufficialmente in un atto del 1102 in cui Azzo, vescovo di Fermo, concede a Giberto del fu Barone, alcuni beni tra cui una “porzione del castello di Cerqueto”.

Nessuna evidente traccia archeologica ci è giunta e per la sua collocazione utilizziamo gli studi del Galiè che lo colloca giustamente, secondo me, a un chilometro a levante dell’attuale Pacigliano presso “Case Salvatelli”, a quota 235. Del resto nella carta topografica I.G.M. del 1892 la zona è denominata “Cerqueto Vecchio” e gli stessi abitanti della zona narrano di antichi racconti circa l’esistenza di un grande castello con, come spesso accade, un tesoro nascosto. Procediamo cronologicamente con le poche notizie esistenti.

1140 – I discendenti di Giberto donano Cerqueto al vescovo Liberto di Fermo; alla morte di Liberto viene nominato vescovo un famigliare di Giberto, Balignano.

1152 – In una pergamena conservata presso l’Archivio Comunale di Corridonia, lo stesso vescovo Balignano dona a Montolmo gli uomini del distrutto castello di Cerqueto. Evidentemente questi avevano parteggiato con i ghibellini attirandosi le ire del vescovo che. dopo aver distrutto l’abitato  pensò di donarlo a Montolmo come segno di riconoscenza della sua fedeltà.

1194 –  Il vescovo Presbiterio concede in feudo Cerqueto “con corte ed ogni pertinenza” al marchese Gottiboldo, rappresentante dell’imperatore Enrico VI di Svevia. Evidentemente vi era nella Marca un momento di distensione nella lotta tra papato e impero. Cerqueto da Montolmo era tornata in mano al vescovo, o forse non vi era mai passata: gli abitanti sapevano bene che sotto Montolmo sarebbero stati obbligati all’incastellamento, è quindi probabile che per salvarsi fecero atto di sottomissione ricevendo il perdono.

1219 – Il papa Onorio III concede in feudo la Marca di Ancona ad Azzo VII d’Este, “confermando” al vescovo Pietro di Fermo i diritti temporali su diversi castelli tra cui Cerqueto e Montolmo. Quindi se si tratta di una conferma, Cerqueto dopo il 1194 era tornato per qualche motivo al vescovo.

1221 – La controversia tra il vescovo e il marchese di Ancona Azzo viene risolta con la concessione al prelato di diversi castelli tra cui la conferma del possesso di Cerqueto con obbligo del podestà e del console di riconoscere il vescovo in qualità di signore “spirituale e temporale”.

1224 – Onori III conferma al prelato fermano Rinaldo i castelli di Montolmo e Cerqueto.

1233 – La controversia tra l’amministrazione pontificia e vescovo viene risolta con la concessione per tre anni ai cardinali rappresentanti del Papa, di tutti i fitti, proventi e giurisdizione spettanti al vescovo su cinque castelli tra cui Cerqueto: il vescovo in contropartita avrebbe ricevuto una somma di denaro.

1236 – I cinque castelli ritornano sotto il vescovo.

1239 – Il vescovo Filippo ordina ad Angelo di Giovanni di Ugolino console e sindaco del comune di Cerqueto di non eleggere podestà senza il suo consenso: siamo quindi di fronte a un comune con tanto di statuto e cariche. Gli Ugolini erano i signori del castello di Colbucchero che si incastellò in Montolmo in diverse fasi a partire dal 1220 per finire nel 1254. Con bolla del 1251 Innocenzo IV concederà a Montolmo la facoltà di eleggere Podestà e Consoli. Il vescovo Filippo (precisamente Filippo II) era originario di Montolmo e resse la diocesi dal 1229 al 1250.

1238 – Il vescovo di Fermo e il Rettore della Marca si accordano per le cause civile e penali in alcuni castelli: Cerqueto passa alla giurisdizione del Rettore.

1248 – Il legato pontifico cardinal Rainiero (Rainiero Capocci o Rainiero da Viterbo 1180 ca.-1250), mentre era ancora vescovo di Fermo il montolmese Filippo, concede il castello di Cerqueto a Montolmo per aver abbandonato la causa ghibellina; inoltre autorizza di disporre liberamente della “domus” che l’Imperatore Federico II di Svevia “nemico di Dio e della Chiesa” possiede in Montolmo. Si tratta ovviamente del palazzo del funzionario amministrativo poiché non si è mai saputo che un Imperatore abbia dimorato nel comune. Probabilmente il palazzo si trovava nel castello oggi scomparso, presente nella sommità dell’abitato, nell’odierna piazza Corridoni (vedi La rucola 248 pag. 10). Nel comune vi era anche un “Palatium Episcopi” di cui non si conosce la precisa ubicazione e che le ipotesi formulate ultimamente da qualche storico, con tutto il rispetto, non ritengo plausibili.

Il castello di Cerqueto assalito da Montolmo – I cerquetani avevano parteggiato per la causa ghibellina: questo piccolo comune da un secolo si stava destreggiando tra Papa (vescovo) e Imperatore, cercando, come era successo a diversi comuni vicini, di affrancarsi, e la cosa, a parte la parziale distruzione del 1152, era andata bene. Purtroppo questa volta ebbe a scontrarsi con la politica espansiva di Montolmo che non si fece scappare l’occasione. Tergiversando gli abitanti del piccolo comune all’ordine perentorio di incastellarsi, sperando che come le altre volte  nella confusione politica qualche accadimento li avesse salvati, furono attaccati dalle truppe montolmesi che “con furibondo assalto si rovesciarono sopra l’infelice castello”, costringendo i cerquetani ad uscire; quindi distrussero e saccheggiarono il comune facendo in modo che non si potesse più ricostruire.

La trattativa – Nonostante ciò i cerquetani non volevano abbandonare le rovine e  riuscirono in qualche modo ad arrivare a Papa Alessandro IV che nel 1252 sollecitò il vescovo di Fermo Girardo a far arrivare a un accordo i due comuni e a farsi restituire almeno i fondi terrieri di Cerqueto e una somma di denaro come indennizzo. I montolmesi forti della concessione del cardinal Raniero, per chiudere velocemente la cosa prima che qualche evento li fermasse definitivamente, obbligarono i cerquetani a incastellarsi trasportando a Montolmo “il materiale delle loro case diroccate”. 

Il nuovo quartiere –  Scrive lo storico locale Bartolazzi: “fu fabbricata attigua alle nostre mura una nuova contrada, quale tuttora sussiste conservando il nome di Cerqueto, con propria Parrocchia di S. Clemente, e forma della parte di mezzo giorno doppia fila di circa 200 fochi”. La doppia fila di case è quella che ancor oggi esiste tra le vie Ciaffoni e Pier Paolo Bartolazzi: i 200 “fochi” ci fanno stimare la popolazione in circa un migliaio di persone mentre la chiesa di San Clemente, demolita nel 1774, era situata circa nella zona dell’attuale Scuola di Infanzia Pier Paolo Bartolazzi nell’omonima via. Le mura per includere il nuovo insediamento furono erette negli anni successivi e sicuramente erano presenti nel 1304 come risulta in una pergamena. Importanti famiglie nobili erano originarie di Cerqueto, ricordiamo gli Orsetti, i Calzecchi e i Rossini, famiglie che ben presto parteciparono attivamente alla vita comunale: a esempio un certo Pietro da Cerqueto nel 1285 viene inviato come ambasciatore da Papa Onorio IV. Era infatti norma abituale di privilegiare i nobili incastellati con esenzioni, franchigie e cariche, al fine di convincerli  alla causa del loro nuovo comune.

Modestino Cacciurri

22 maggio 2020

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