Una poesia, svincolata da politica e polemica, che guarda con occhi compassionevoli il dramma della immigrazione che avviene con i “barconi”.
La nave della salvezza
Occhioni spalancati e cupi / che guardano il cielo / e l’onda che s’infrange / sul fianco dell’instabile barcone. / Batte il tuo cuoricino / sul seno della mamma / che stringe insieme alla speranza / il tuo fragile corpo. / Attesa d’interminabili ore / imprigionate dal terrore / dell’imprevedibile. / Voci roche, sussulti, sospiri / grondante sudore sulle fronti / tese all’orizzonte. / Giunge la nave della salvezza, / finalmente giunge per accogliere / inesprimibile miseria umana… / Spalanca la porta, Signore, / a tutte le Tue creature… / Fa che trovino, Signore, / comprensione, lavoro e pane!
Anna Zanconi
14 febbraio 2020