Covid19 – C’è una falla nelle attività sospese temporaneamente

Scrive Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia: “In questo periodo di emergenza, più delle  critiche (comunque sempre giuste se volte al miglioramento di una situazione o alla risoluzione di un problema) sia importante  ascoltare e farsi portatori, dei problemi legati alla quotidianità segnalati dai cittadini che al legislatore potrebbero essere sfuggiti. Ecco un problema riguardante una categoria di lavoratori, portato all’attenzione del Presidente Ceriscioli, tramite una PEC inviata direttamente all’indirizzo istituzionale, ve lo pongo citando alcune frasi della e-mail che ho ricevuto:

Lavorando da anni per un’azienda di impianti termoidraulici, installazione e manutenzione caldaie, sono per primo consapevole di quanto sia importante effettuare quest’ultima attività quando dovuto. Ritengo però che l’importanza dello svolgimento delle manutenzioni alle caldaie sia equiparabile a quella delle revisioni auto le quali però, insieme ai pagamenti dell’ Rc Auto, sono state sospese temporaneamente per legge. […] Un operaio che è obbligato a spostarsi di casa in casa per effettuare manutenzioni non urgenti, aumenta a mio parere il rischio di contagio in un momento già così delicato e drammatico, mettendo potenzialmente ancora di più in difficoltà i servizi di sanità che si trovano al collasso.

Credo non serva aggiungere altro se non il fatto che, sempre secondo ciò che mi è stato riferito, alcune ditte operanti nel settore della manutenzione caldaie hanno preferito, per tutelare non solo i propri operai ma anche le famiglie dei loro clienti, sospendere le manutenzioni restando operative solo per i guasti e le riparazioni, che in quanto urgenti e necessarie non possono essere differite. Alla luce di quanto scritto sopra  e del fatto che per legge la manutenzione periodica delle caldaie è obbligatoria, il Popolo della Famiglia invita la Regione Marche ad approfondire la questione. Non solo per garantire una maggior tutela dei cittadini e degli operai, ma anche delle ditte operanti nel settore e, se necessario, a prendere gli opportuni provvedimenti del caso, portandolo anche all’attenzione del Governo. In quanto è lecito supporre che il problema sia comune su tutto il territorio nazionale”.

Fabio Sebastianelli

24 marzo 2020

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