Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da Gloriam – Ufficialmente l’Ordine dei Templari venne istituito nel 1118 a Gerusalemme da nove cavalieri crociati, con a capo Hughes De Payns, con lo scopo di proteggere i pellegrini europei in viaggio verso la Terra Santa, difenderla dai Saraceni e custodire le reliquie della cristianità (il Santo Sepolcro, i luoghi e gli oggetti della Passione, le sepolture dei personaggi dei vangeli).
Gerusalemme – Un altro obiettivo importante era quello di ricercare testi e materiale sul Cristianesimo Originario, non a caso questi cavalieri si insediarono nel Tempio di Salomone, luogo sacro per eccellenza, citato e dettagliatamente descritto nella Bibbia. Salomone era l’erede del Re d’Israele David (1000/961 a.C.), fondatore della dinastia che regnò per quattro secoli sul cosiddetto Regno di Giuda. David era quel David che combatté il gigante Golìa e lo sconfisse tagliandogli la testa. Divenuto ricchissimo, fu il costruttore della Capitale Gerusalemme, sul Monte Sion, dove collocò la sua Reggia e il Tempio, in questo ultimo era custodita la leggendaria Arca dell’Alleanza. Gesù, dal Vangelo di Matteo, risulta essere discendente diretto di David e Salomone, e quindi di stirpe Reale.
I Franchi – I Franchi, discendenti dei Merovingi, presunti discendenti a loro volta di Maria Maddalena e di Gesù, avevano interesse di riconquistare il Trono della loro Terra di origine; dai testi sacri si tramandava che fosse piena di ricchezze, a cominciare dall’Arca dell’Alleanza, prova della connessione diretta del re giudeo nientemeno che con Dio. Un gruppo di Franchi, poco dopo l’anno mille, prima ancora delle crociate, fu il primo nucleo dell’Ordine del Tempio.
Pietro l’Eremita – Pietro l’Eremita, discendente dei Merovingi, ottiene dalla famiglia di Goffredo di Buglione, suo zio, un terreno dove costruirà il monastero di Orval. Pietro fu fra i primi a predicare (a promuovere) le crociate. Pochi anni dopo, in questo monastero divenuto un centro spirituale e politico importante, Goffredo di Buglione istituirà il Priorato di Sion, e sarà lui a guidare la prima Crociata per riconquistare Gerusalemme e il Santo Sepolcro.
Templari e Giovanniti – Il Priorato di Sion era la prima istituzione, da cui emaneranno i Templari (monaci guerrieri) e i Giovanniti (ospitalieri). Quindi, già anni prima di divenire ufficiale a Gerusalemme nel 1118 come sopra detto, un ordine cavalleresco esisteva già in Francia, e precisamente a Troyes, come dimostrano alcuni documenti dell’epoca. Ma… quale Francia… quale Troyes?
Troyes e Oval – Non sono interrogativi su cui sorvolare, i documenti che ora si trovano presso la sede arcivescovile di Troyes, potrebbero esserci stati portati in epoca più tarda. I più antichi monumenti di Troyes sono del 1200 d.c., a eccezione di una sepoltura celtica scoperta nel vicino borgo Lavau nel 2005 – un defunto con il suo carro e altri corredi, metodo piuttosto comune nel Piceno – perciò sono solo questi documenti a fare di questa città, distante 180 km. da Parigi, la Troyes storica. Lo stesso possiamo osservare dell’abbazia di Orval, sita addirittura in Vallonia, a 280 km da Parigi, dove i soliti incendi, rivoluzioni eccetera hanno cancellato ogni traccia del fabbricato originale.
E se, invece, i luoghi fossero diversi? – Se invece Orval fosse stato in realtà Orve, che abbiamo citato altre volte, vicino Fiuminata, e la prima Troyes fosse stata Treia? Teniamo sempre a mente che il compagno di Ugo di Payns era Goffredo di Saint Omer, città distante 270 km da Parigi, più facile dire di Sant’Omero nel Teramano. Se invece questa Parigi fosse stata a Macerata (cit. S. Torresi) tutto sarebbe logisticamente più semplice. Troverebbero senso logico gli studi di tante persone – storici e non, che si dedicano alla ricerca di documenti, luoghi, fabbricati, simboli che indicano la presenza diffusa in modo capillare di precettorie, sedi, possedimenti templari nelle Marche.
I “nostri” studiosi – Citiamo il professor Giovanni Cardarelli, studioso sanginesino, Gabriele Petromilli, anconetano autore di varie pubblicazioni ormai introvabili, l’ingegner Carlo Castignani, la professoressa Emanuela Properzi. La Properzi in particolare parlando della “Capsella” trovata a Santa Maria a Piè di Chienti di Montecosaro, sostiene che abbia contenuto un prezioso documento, l’atto di donazione con il quale il Califfo di Bagdad Harun Al Rashid, cedeva il diritto a Carlo Magno su un lembo di territorio nella città di Gerusalemme, comprendente il luogo del cenacolo e del Santo Sepolcro.
Forte presenza templare nelle Marche – Il figlio di Carlo, Ludovico il Pio, nell’834 concesse questo territorio al papa, il quale ne nominò responsabile il vescovo di Fermo. Risulta anche da un atto del 1089 che il presbitero Atto partì, su incarico del vescovo di Fermo, alla volta di Gerusalemme per ricoprire il ruolo di priore del Monte Sion. Dunque, questi preziosi documenti, queste assonanze di nomi, portano a pensare che la presenza templare nelle Marche fosse particolarmente forte. Anzi, che proprio qui i templari siano nati, a Orve, con l’istituzione del Priorato di Sion. Riconquistano la Terra Santa, e abbandonano Orve.
Perché Parigi e non Roma? – Evidentemente alla morte di Harun, la proprietà di quella terra sul monte Sion non fu più validata dai successori, tanto da spingere la Chiesa Cattolica a organizzare le Crociate per riconquistarla. Intorno al 1300, con i fallimenti delle Crociate, la sede del Priorato viene spostata a Parigi: perché Parigi e non Roma, se era una missione religiosa? Perché probabilmente pur occupandosi dei pellegrini la loro missione fu religiosa solo di facciata, e solo una delle loro tante attività. Parigi era il luogo di riferimento, la capitale dei Merovingi, il luogo dove ancora c’erano i contatti con i discendenti dei fondatori del Priorato.
Templari terza potenza – Nel frattempo i Templari erano aumentati in tutta Europa, e qui massimamente ricchi e organizzati, tanto da minacciare sia il papato che il monarca di turno, di fatto erano una terza potenza molto scomoda, e sappiamo come è andata a finire. Ma non andremo ora avanti con l’ucronìa giungendo alle fughe, ai templari nascosti per scampare al rogo, agli ordini veri e falsi che sono nati, non sempre alla luce del sole, sulla scia del mito dei templari. Piuttosto racconteremo una piccola supposizione.
Il soprannome – A Treia (un po’ in tutto il territorio piceno) abbiamo una tradizione interessante, che fra una generazione scomparirà: è l’antichissima usanza di chiamare le persone non per cognome, ma per soprannome (retaggio romano degli agnomen-praenomen?). Chi scrive per esempio ha soprannome paterno “Segò” (Secondo), mio nonno si chiamava Celestino e lo chiamavano Cilè de Segò. Quindi, se prendiamo come altro esempio tal Hughes de Payns, ci è facile immaginare che nel nostro linguaggio locale sia pronunciabile come Ughetto de ‘u Painu.
U Paìnu – C’è una famiglia, il cui nucleo cinquant’anni fa era dedito all’agricoltura in mezzadria in Santa Maria in Piana, e oggi i discendenti vivono alcuni a Macerata, altri in contrada Valcerasa, altri in contrada Paterno sempre di Treia; questi di soprannome fanno “‘u Painu”. La parola nel dialetto treiese non è traducibile, ma nella zona di Corridonia il “paìno” o meglio “‘u paìnu” è il pavone, inteso sia come animale che come l’atteggiarsi, il pavoneggiarsi. Quindi questa famiglia è verosimilmente originaria della valle del Chienti, non del fiume Potenza dove li troviamo ora. Chissà se ‘u Painu più anziano ha qualcosa da raccontare dei suoi antenati, con l’espressione tipica: me lo dicìa sembre nonnu… Ma chi era questo Ugo de Paino? Lo abbiamo già detto sopra: il fondatore ufficiale dell’Ordine del Tempio e primo Gran Maestro, nato intorno al 1080. Si firma Ugo de Paenz, o Ugo de Paenciiss (mica si può firmare con il soprannome dialettale). Del figlio di Ugo si sa che si chiamava Tibaut de Pahans, abate; forse de Pagani effettivamente fu una delle varianti successive, assunta a cognome.
Fonti:
I misteri dei Templari – Louis Carpentier, 2001
Cenni storici sull’Ordine del Tempio – sito https://informazionitemplari.blogspot.com, 2008
Il mistero della scatola di pietra: la capsella di Montecosaro – Emanuela Properzi, 2019
https://culturaprogress.blogspot.com/2014/12/il-sangraal-o-sangue-reale-maria.html
Il Santo Graal – Baigent, Leigh, Lincoln, 1982
Il mistero dei Templari a San Ginesio – Giovanni Cardarelli, 2011
La milizia del tempio – Gabriele Petromilli, 1990
Templari la Trilogia – Elena Fontanella, 2020
Simonetta Borgiani
23 marzo 2020