Finalmente se n’è andato anche quel lunghissimo ultimo giro. La telecamera non ti ha inquadrato ma il Whatsapp (ora apprezzo la tecnologia) di Flavio è lì a rassicurarmi. “È giunto 16°, stanchissimo ma ce l’ha fatta!”. Bravo, Michele! dopo oltre 4h e 22’ hai portato a termine il tuo secondo mondiale! Non sono molti gli atleti che a 25 anni possono vantare nel proprio curriculum: 3 titoli Italiani, di cui 2 assoluti 2016-2019, 3 presenze in Coppa Europa con il bronzo nel 2017, due Campionati Europei, 2 Campionati Mondiali, 2 Coppe del Mondo, una Universiade il tutto nella difficile e affascinante 50 km di Marcia. Direi che il 2019 è stato un grande anno, iniziato a gennaio con il Tricolore assoluto in 3h55’09, proseguito a maggio col 9° posto in Coppa Europa in 3h52’09 e chiuso splendidamente a Doha (Qatar). Chi ne mastica di atletica, e non fa le solite chiacchiere da bar, sa cosa significhi portare a termine in 9 mesi un trittico del genere. Il risultato dei mondiali ti ha permesso di entrare nell’Atletica Club Élite e speriamo che ciò ti permetta di gestire il 2020 in modo più razionale per arrivare a quel sogno chiamato Olimpiade. Ma torniamo alla gara. La vigilia è trascorsa, in parte in Sicilia, agli ordini diretti dell’allenatore Alessandro Garozzo e in parte a Macerata, con gli allenamenti la sera tardi a Piediripa, per abituarsi all’orario della prova e alla grande umidità del paese arabo. La staffetta dei tifosi, che ad Alytus vedeva me e Vitangelo ai bordi della strada, ora ha in Flavio e Serenella le colonne portanti: un piccolo ma fondamentale tassello. Le raccomandazioni di Alessandro, così come quelle di tutti noi, sono volte soprattutto a farti marciare con… “la testa”!
Le condizioni saranno estreme e tu vieni da una lunga e faticosa stagione. Quindi prudenza, prudenza, prudenza. Allo sparo dello starter inizio lo scambio di comunicazioni con Fla e Sere, perché in TV si parla di tutto, ma si vedono poco le maglie azzurre! Capisco che 4 ore di diretta sono lunghe, ma forse si potevano anche affrontare temi seri, tipo: programmazione e valorizzazione degli atleti, oppure discutere del denaro che fa passare ogni cosa sopra la vita di tutti gli atleti! Ma ritorniamo sul percorso di gara ed eccoti così partire oltre la 40^ posizione. Va bene così e infatti pian piano inizia la risalita, con gli altri marciatori che finiscono per pagare le estreme condizioni, sei 37°, poi 32°, poi 26°, quindi 23°… il ritmo è regolare e ti avvicini sempre di più al punto di svolta dei 35 km con ottime prospettive. L’operazione “Doha di notte” che ha coinvolto tutta la famiglia, al momento sta dando delle belle emozioni; poi ci sono Flavio e Serenella a gasarci. Quando arriva la prima e unica ammonizione della gara c‘è un attimo di tensione, ma poi la continua rimonta che stai facendo e le immagini che riusciamo ad avere, grazie, però, al doppiaggio della bravissima Eleonora Giorgi, ci confortano. Forse il cambio di ritmo lo operi prima di quanto previsto, ma capisco che quando raggiungi la 18^ posizione e poi il 16° posto hai la voglia di far capire che la convocazione non solo te la sei conquistata ma anche meritata! Il momento dell’inizio dell’ultimo giro, non è la Rai a dircelo… ma i fidi tifosi, il tempo scandisce anche i secondi, la tensione è palpabile, perlomeno a casa. Mi sembra di rivivere le splendide emozioni di Catania 2016 o di Podebrady 2017 o di Alytus 2019. Il tuo traguardo è un po’ anche il mio, anzi il nostro, perché siamo in tanti a credere in Michele Antonelli! Ora che un altro mattoncino è stato messo nella costruzione della tua vita sportiva, senza dover dire grazie a nessuno, se non a chi ti vuole bene e ha creduto e crede in te, non mi resta che salutarti con le parole di un grande poeta, Pierangelo Bertoli: “Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Marcia, Michele marcia, e lavora per raggiungere i sogni!
Fabrizio Giorgi
12 gennaio 2020