Né una poesia e nemmeno uno scritto nascono a caso! Quel passaggio necessario per costruire la lingua dello scrivere e del creare poesia viene dalla percezione che nella natura tutti i sensi si corrispondono e creano reciproci riverberi fino a perdersi nell’abbandono di corpo e pensieri. E da qui continuano la ricerca, possiamo avvicinare poesia e anima! Per esempio, la contemplazione della natura è molto vicina a raggiungere l’idea stessa di poesia. Personalmente devo affermare che affondare nel mare della poesia come, pian piano, m’è accaduto, porta un beneficio anche nel proprio mondo emotivo.
Esercitando il cervello a esprimersi, apporta una visione diversa del mondo, e anche il rapporto con il prossimo subisce un’altra prospettiva in positivo.
La poesia è qualcosa dentro di noi che vuol disperatamente essere! Scrivere cura le ferite fisiche e porta forti benefici fisici e mentali, scrivere aiuta a vivere meglio. Ma in particolare scrivere poesie e leggerle porta benefici a cervello, cuore, linguaggio ed empatia! Si affila la sensibilità dell’anima, come quando si ascolta musica; s’impara (vero) a superare i momenti pesanti, a metabolizzare sofferenza e dolore e a giustificare lo spiacevole e incivile atteggiamento altrui. Dato gli assensi ultimamente raccolti devo affermare che le mie poesie riescono a comunicare una empatia positiva. Lo scorso giugno al premio Città di Fermo, mi è stato assegnato il premio speciale dal presidente di giuria, Susanna Polimanti, per la mia poesia “Àncora”, che sarà di nuovo premiata per la seconda volta il prossimo 13 Ottobre al concorso internazionale di poesia “Il Magnificat” a Falconara. Sempre a giugno partecipai al concorso “Poesie D’Amore” per la Aletti editore (Roma) e venne scelta la mia poesia “Malìa” che farà parte di “Antologia Poesie d’Amore” e sarà in libreria a novembre. Al concorso Nazionale Città di Ascoli Piceno la mia poesia “Oltre” si guadagna una bellissima motivazione dal dott. Maurizio Bacconi. E cosi arriviamo all’incontro di poesia itinerante “Ver Sacrum”, svoltasi lo scorso 21 settembre negli Antichi Forni a Macerata, con Giuria Popolare, del quale sono risultata vincitrice assoluta (e ne sono onorata e felice per coloro che mi seguono). La finale del Ver Sacrum si terra a Jesi il 14 dicembre ove s’incontreranno i poeti vincitori delle tappe svoltesi nelle principali città delle Marche, per eleggere il vincitore assoluto. Ecco come e quanto coinvolge la Poesia! Provateci…
Fulvia Foti
Àncora
di Fulvia Foti
Nel percorso d’una vita,
non priva d’abissi e spaurimenti,
mai mi trovai,
nell’ora del tardo imbrunire,
in quel luogo ove
passato e presente
s’illudono,
per un conforto dell’animo,
di ricongiungersi,
tendendosi la mano…
La clessidra del tempo,
illuminò
con lenta mestizia,
d’infinite flebili luci,
quella sacralità ove
tutto è silenzioso, immobile,
E il cuore percepì
con violento dolore,
quel rigido gelo…
che lo trapassò
come la punta di un iceberg!
Ma ancor di più
temo ora l’agguato:
delle tue unghie falciformi,
perfida mietitrice di
Anime,
che attendono,
come un albatro,
sulla tolda di una nave,
di levare l’àncora!
Àncora, la motivazione di Susanna Polimanti
“Con parole di affilate immagini evocative, l’Io poetico si raccoglie e si abbandona a quello che è forse il senso più profondo e doloroso di un umano mistero quale è la morte. Incisiva la simbologia dei lessemi “abissi” e “albatro” di stampo baudelariano, che accentuano lo sgomento di fronte la fragilità umana. Scelta efficace delle due parole omografe, piana e sdrucciola, nel titolo e nella chiusa”.
Oltre
di Fulvia Foti
Oltre,
le scie di quelle stelle morte…
rannicchiata in un
solco di cielo spento.
Oltre,
vorrei contemplare,
mimetizzata in
quella stretta arteria
come in un’apnea
di eternità celeste…
Mentre la notte
asperge la sua
rorida mano sulle
sghembe gramaglie
con cui vestirà il giorno!
Ma uno sfrigolio di sassi
rimestati dalla risacca
gioca con l’onda che
mi culla e mi sussurra
che son sveglia…
e miro la distesa blu cobalto:
tace ogni vivere intorno.
“Oltre”
Era solo un sogno!
In silenzio,
lecco le mie ferite.
Oltre, la motivazione di Maurizio Bacconi
“Versi colmi di desiderio e di amore, la voglia sconfinata di non limitarsi mai a ciò che è facilmente tangibile ma di guardare al di là, dove impera l’infinito, rappresentato ora dal cielo e ora dal mare. La notte porta alle fughe temporanee dalla realtà, ai sogni che fanno vivere gli esseri umani anche se i risvegli talvolta lasciano una malcelata delusione. La poesia è cadenzata dal continuo andare oltre, e trasmette immediatamente voglia di volare via.
7 dicembre 2019