Minimo Teatro, nuove sensazioni tra piatto e palcoscenico

Il 16° anno di corso della classe di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro sarà dedicato allo studio e alla  pratica del rapporto tra arte teatrale e cultura culinaria con l’intenzione di combinarle a favore dello scopo più alto delle arti: la sensazione, coinvolgimento totale fisiologico e intellettivo. Il percorso di studio è diretto da Maurizio Boldrini che fu allievo del grande studioso Piero Camporesi, filologo, critico letterario, antropologo, accademico e per l’appunto gastronomo, a lui si debbono , tra l’altro, i maggiori studi sulla cultura del cibo, sono memorabili suoi libri quali: “ Le officine dei sensi”, Il pane selvaggio”, “Il paese della fame”, Il governo del corpo”, ecc. Alla memoria di Piero Camporesi  è dedicato il nuovo corso che muoverà i primi passi con il riferimento imprescindibile delle sue opere.

Piero Camporesi

Ogni allievo che parteciperà al corso sarà testimone di un cibo con le sue possibili implicazioni fatturali, relazionali, storiche, letterarie e poetiche. Dagli studi individuali si perverrà alla composizione di un “menù” dell’Ingegneria Umanistica con tanto di “timbro di qualità” e alla fine del percorso sarà mangiato dagli spettatori insieme agli studi scenici finali, non si saprà dove finirà il piatto e dove inizierà il palcoscenico. Fin da ora ditte, produttori, cuochi, in genere “alchimisti” dell’arte culinaria possono segnalare loro prodotti e loro modalità combinatorie che diventeranno oggetto di studio della classe di Ingegneria Umanistica. Gli allievi possono ancora iscriversi al corso: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, tel. 347 1054651.

15 novembre 2019

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