A seguito del noto sisma del 2016, i cittadini residenti nel cratere sismico – che a quella data avevano in essere un mutuo /finanziamento per immobili o attività imprenditoriali – a oggi – hanno visto solo una continua sospensione dei mutui, decisa dal Governo ma applicata in maniera diversa e difforme alla normativa dagli Istituti di Credito.
Tale sospensione dei mutui, inoltre, è una deleteria “soluzione” al problema per il cliente “terremotato”.
Nello specifico, occorre considerare i seguenti fatti
1 – a distanza di tre anni non vi è un cenno d’inizio di ricostruzione, e molti mutuatari hanno a oggi – e per altri 30 anni così le statistiche – le abitazioni inagibili e/o site in zona rossa, oltre alla perdita del lavoro; in alcuni casi entrambi;
2 – il potere economico di molti si è modificato in negativo e, di conseguenza, non hanno la possibilità economica e psicologica di adempiere al pagamento delle restanti rate del mutuo;
3 – si assiste a uno spopolamento del territorio;
4 – l’intero territorio è in grave recessione, senza alcun accenno di ripresa e che già qualche attività ha chiuso per mancanza di clientela;
La richiesta
Alla luce di quanto finora esposto, lo scrivente Comitato ritiene d’obbligo che il Commissario Straordinario preposto alla Ricostruzione, il Governo e TABI – in collaborazione con gli Istituti di Credito del Territorio – formulino e approvino un significativo intervento mirato e in aiuto ai soggetti/mutuatari residenti nel cratere sismico che hanno subito danni strutturali ed economici ad abitazioni e attività.
Per il Comitato ci sono due ipotesi di intervento
A) Accollo della quota capitale da suddividere – in ragione di un terzo 1/3 – tra Istituto di Credito, Stato e Mutuatario;
B) Individuazione da parte degli istituti di credito dei clienti che hanno subito determinati danni creando un intervento calcolato in percentuale al danno subito; ovvero stabilendo una scala di danni a seconda che l’immobile (casa e/o attività) sia stato demolito o da demolire, abbia una inagibilità con scheda Aedes E e/o sito in zona rossa, o abbia bisogno di interventi diversi.
Definito l’intervento da applicare si chiede
1) permettere una nuova negoziazione del capitale residuo senza applicazione di interessi e senza spese istruttorie e con un piano di ammortamento che rispecchi le attuali possibilità economiche del mutuatario;
2) permettere al mutuatario di poter estinguere la quota capitale residua in un’unica soluzione applicando un bonus;
3) Cancellare gli interessi di mora sulle rate sospese o in alcuni casi sull’intero ammontare del capitale, ove siano stati applicati.
Antonietta Rossi – Presidente del Comitato Mutui sulle Macerie
7 novembre 2019