Grillo vuole togliere il diritto di voto al Presidente Mattarella

Su ogni abuso o privilegio è giusto intervenire, ma il buon senso suggerisce che è sempre sbagliato buttare il bambino con l’acqua sporca.

Ormai da troppo tempo, per paura, per qualunquismo, per ingraziariarsi l’opinione pubblica e prendere qualche voto in più, tutti o quasi nel Parlamento italiano si sono auto inflitti varie pene: dalla sostanziale eliminazione dei vitalizi (pensioni) alla drastica contrazione del sostegno finanziario ai Partiti (esistente in quasi tutto il mondo civile), al taglio dei Parlamentari senza alcun contrappeso e rappresentanza di deputati e senatori nei territori.

In questi mesi si parla di eleggere per sorteggio il Consiglio Superiore della Magistratura e, ora, il signor Grillo, fondatore dei 5Stelle, dimenticandosi volutamente del dettato Costituzionale sul suffragio universale e della democrazia, propone che gli anziani non votino: secondo la mia valutazione si tradisce (come si cambiano le regole per pochi, si possono trasformare in peggio anche quelle per tutti i cittadini) il popolo e il patto con questo stipulato.

È strano che la “provocazione” o “proposta” anticostituzionale di Grillo giunga nel bel mezzo di una discussione per abbassare l’età del voto ai giovani.

Grillo: “Cosa dovrebbero fare le democrazie, quando gli interessi degli anziani sembrano essere in contrasto con le giovani generazioni?”

La risposta definitiva della politica non può non essere che quella del rispetto dei principi della democrazia e della sua Costituzione.

D’altra parte i pentastellati hanno sempre affermato che “uno vale uno”, per cui credo che un anziano valga, a tutti gli effetti, anche nel voto, una persona, con le sue idee e le sue contraddizioni.

Qualunque sia la posizione di Grillo sul non voto agli anziani, che sia un colpo di teatro o una cosa seria, è un’idea antidemocratica, che neppure le dittature con il pensiero unico, avevano mai pensato. La sciocchezza, o l’assurdità, di questa proposta è che nonostate il pagamento delle tasse gli anziani, dopo i 65 anni, non potrebbero votare! Gli americani negli Usa dicono “nessuna rappresentanza, senza il pagamento delle tasse. No taxation without representation”.

È vero che, per avere una democrazia più equilibrata i giovani dovrebbero essere più presenti là dove si decide e avere un rapporto costruttivo con i nonni. Comunque la democrazia (diretta o rappresentativa) è il contrario di uno stato corporativo che uccide la rappresentanza delle persone, di tutti i cittadini.

Si dice che gli interessi dei giovani non sempre collimano con quelli degli anziani e in parte ciò è vero e naturale, appunto per questo c’è la politica, quella vera, che dovrebbe scegliere verso il progresso, il futuro, non guardando al passato. Grillo, forse attraverso il paradosso del non voto agli anziani, voleva denunciare i limiti evidenti di questa classe politica.  

Se la situazione non fosse quella descritta, Grillo sarebbe passibile di denuncia per “vilipendio alla Costituzione e al Presidente della Repubblica (ha più di 65 anni)” al quale Grillo vorrebbe togliere il voto.

Un esempio a favore che maggiormente viene usato per sostenere della tesi del non voto agli anziani: si dice che per l’uscita della gran Bretagna dall’Europa abbiano votato a favore gli anziani e i giovani abbiano votato per rimanere nella Ue.

Niente di più falso e mistificatorio, perché, al di là delle posizioni dei partiti trdizionali Inglesi, in Scozia ha vinto alla grande il “remain in EU” mescolando il voto dei giovani con quello degli anziani.

Grillo, come al suo solito, ha lanciato un’offesa questa volta agli anziani, ma ormai non ha più l’appoggio di quasi nessuno, salvo i tifosi.

Giulio Lattanzi

29 ottobre 2019

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