Un piccolo dizionario sugli appellativi di monaci e sacerdoti

Spesso capita di leggere notizie o testi di argomento religioso dove si trovano appellativi insoliti, parole evocative di misteri e tempi lontani. In realtà sembrano tali perché non siamo “addetti ai mestieri” e la letteratura religiosa non è più una priorità e una pratica quotidiana. Iniziamo intanto a chiarire come si distinguono i luoghi dove i religiosi vivono: un Monastero è genericamente l’edificio dove vivono monaci o monache, sotto l’autorità di un abate o di una badessa. Per Abbazia si intende quel monastero che, retto da un abate, è una comunità autonoma di monaci o canonici che controlla direttamente il complesso di edifici abbaziali e territori circostanti, e l’insieme di altri beni e fabbricati di cui dispone. Il Convento differisce dal monastero per il tipo di ordine cui appartengono i religiosi che vi abitano: non si chiamano monaci ma frati e suore, sono mendicanti, cioè non vivono in solitudine ma in comunità e fraternità (es. i francescani). Per quanto riguarda le persone invece, l’archimandrita di Grottaferrata, o Sant’Isacio Igumeno, o Sant’Adelfo confessore, sono meno misteriosi di quanto sembra, e di seguito riportiamo una sorta di piccolo dizionario di attributi monastici e sacerdotali, senza pretendere che sia un trattato di teologia.

Abate: dall’aramaico “abba” cioè padre, è il superiore di una comunità monastica di dodici o più monaci. Nel medioevo il titolo non era riservato unicamente ai superiori di una casa religiosa, poteva infatti essere abate un religioso o un laico (es. chierico, nobile, ex militare) cui il regnante di turno assegnava l’amministrazione e le rendite di un monastero.

Acheropita: non si riferisce a persona ma a immagine o oggetto sacro “non fatto da mano umana”, ma secondo la tradizione di origine miracolosa, come per esempio la Sindone, il Volto Santo di Lucca, il Mandylion di Edessa, il Volto Santo di Manoppello, e altri. Questi reperti vengono assimilati alle Reliquie.

Aeropagita: giudice dell’aeropago ateniese, cioè membro dell’assemblea delle supreme magistrature dello Stato presiedute dal re, poi assemblea degli anziani custodi delle leggi.

Anacoreta: che abbandona la società per condurre una vita solitaria; il contrario di cenobita.

Apostata: colui che ha abbandonato la propria religione.

Archimandrita: superiore di un monastero o congregazione, in genere nelle chiese cristiane orientali.

Asceta: sia monaco di comunità monastica, sia eremita, è colui che rifiuta i piaceri terreni e mortifica il proprio corpo con digiuni e rinunce.

Ausiliatore: Santo con caratteristica di specifica intercessione, per esempio San Biagio protettore della gola, Santa Lucia protettrice della vista, Sant’Emidio protettore dai terremoti.

Beato: persona per la quale la Chiesa riconosce l’ascensione in Paradiso e ne autorizza il culto pubblico.

Canonico: Sacerdote con funzioni particolari.

Cenobita: (in cenobio-convento o monastero, dove vivono dei religiosi appartenenti alla medesima regola) è il contrario di anacoreta.

Chierico: sono chierici della Chiesa i diaconi, i preti e i vescovi. Nel Medioevo erano chierici gli intellettuali che andavano a studiare presso gli ordini minori monastici.

Confessore: in origine chi professava pubblicamente il cristianesimo durante le persecuzioni, in seguito chi è oggetto di venerazione perché in grado compiere miracoli.

Corpo Santo: salme estratte da cimiteri o catacombe e venerate in altre località come reliquie di martiri.

Dendrita: monaco eremita che passa la sua vita in preghiera e penitenza su di un albero (Davide di Salonicco).

Dottore della chiesa: una sorta di “laurea” concessa dal papa o da un concilio a coloro che si sono distinti per dottrina, scritti, santità di vita.

Eremita: persona che si apparta dal mondo per vivere solitario in luoghi remoti, in genere per motivi religiosi.

Fondatore: chi fonda, dà origine a un ordine religioso che a volte prenderà il suo nome (es. Benedettini da San Benedetto, Francescani da San Francesco, Clarisse da Santa Chiara).

Igumeno (o egumeno): alla guida di un monastero ortodosso, equivalente ad abate.

Martire: chi professa la propria fede o ideale nonostante la persecuzione, anche fino alla morte.

Masoreta: eruditi e scribi ebrei che in età antica studiarono, corressero, trascrissero e diffusero i testi sacri.

Melchita: chiesa Cattolica greca di rito bizantino, guidata dal Patriarca di Antiochia dei melchiti. Da non confondere con la con la chiesa greco ortodossa di Antiochia. Si considera l’erede dell’antica tradizione del cristianesimo siriaco.

Mercedario: appartenente all’Ordine della Beata Maria Vergine della Mercede, fondato nel 1218 con il compito di liberare i prigionieri cristiani schiavi dei Mori.

Monaco: colui che abbandona il mondo e dedica la sua vita alla spiritualità e alla penitenza, come anacoreta se da solo oppure da cenobita se in comunità.

Nazireo: consacrato al nazireato, un voto di seguire dei rigidi precetti previsti in alcuni libri della Bibbia, per un lasso di tempo deciso al momento della consacrazione, a volte per tutta la vita, consistente nel rispettare il divieto di mangiare cibi impuri, cibi e bevande prodotti dalla vigna, evitare il taglio dei capelli, non diventare impuro toccando cadaveri, tombe né entrare in cimitero.

Numinoso: il fascino, la soggezione, il senso mistico che compongono la percezione, l’esperienza  del sacro.

Oblato: laico o membro del clero che fa parte spiritualmente di una comunità monastica ma non necessariamente vi risiede in modo stabile, non vincolato cioè a voti o alla vita comune di quella comunità. Da non confondere con ordini religiosi che hanno il termine “oblato” nella loro denominazione, in questi casi si intende “che offrono loro stessi” a una regola o simbolo o particolari voti.

Padri della chiesa: sono quei Santi appartenuti alla chiesa primitiva, cioè prima del VIII secolo, che hanno lasciato scritti fondamentali sulla dottrina cristiana. Padri della Chiesa apostolici: secolo I, in rapporto diretto o indiretto con alcuni apostoli, le basi del cristianesimo e il distacco dalle origini giudaiche. Padri della chiesa apologeti: secolo II, la difesa dei fondamenti cristiani dalle critiche dei pagani. Padri della chiesa dogmatici: definizione della fede cristiana e delle concezioni non conformi.

Pantocratore: nell’arte è Gesù benedicente con le tre dita della mano destra, nell’uso bizantino; in origine divinità o particolare personalità “che può tutto”, onnipotente.

Papa, o sommo pontefice: è la più alta autorità religiosa della Chiesa Cattolica, capo del Collegio dei Vescovi, primate d’Italia, vicario di Cristo, vescovo di Roma, successore dell’Apostolo Pietro.

Pastore: (di anime) sacerdote, guida spirituale.

Patriarca: capo di una Chiesa, Cattolica o Ortodossa, ti tolo ufficiale del vescovo – capo.

Patrono: Santo che una Regione, diocesi, comune o altra comunità ha eletto, per tradizione o scelta, come Santo protettore e suo simbolo, da onorare con particolare culto.

Presbitero: nel linguaggio comune è sinonimo di sacerdote, ma è la definizione più corretta del ministro del culto, abbreviato in prete, o in “don”.

Primate: nella chiesa cattolica è un titolo onorifico assegnato all’arcivescovo.

Priore: alla guida di una comunità religiosa non autonoma, ma spesso carica presente anche in abbazia, subordinato all’abate.

Profeta: messaggeri di Dio nelle principali religioni. 

Sacerdote: ministro del culto, nel cattolicesimo sono sacerdoti il presbitero o prete, e il vescovo.

Servo di Dio: persona ritenuta vissuta in santità e per la quale è avviato il processo canonico di Beatificazione.

Stilita: monaco anacoreta che trascorre la sua vita in preghiera e penitenza su una piattaforma in cima a una colonna (Simeone stilita il giovane, Simeone stilita il Vecchio, Niceta).

Taumaturgo: chi opera miracoli.

Teandrico: natura divina e umana del Cristo, personificata in Gesù.

Testimone della Fede: religioso o laico che si è distinto per aver condotto una vita nel rispetto degli insegnamenti religiosi e nell’esempio, e coloro che sono perseguitati per motivi religiosi.

Venerabile: titolo attribuito dal Papa al Servo di Dio, fase che precede la beatificazione.

Vescovo: sacerdote successore degli apostoli, cui è affidata l’amministrazione di una diocesi, cioè una porzione della comunità cristiana delimitata territorialmente.

Vorremmo accennare anche a un altro interessante argomento: i nomi propri.

Nei testi citati all’inizio ci imbattiamo in Adalberto, Bertilla, Blitmondo, Rigoberto, Genolfo, Richimiro, Ermenegilda, Gosberto, Gualfredo, Gertrude, Odilone, Vereburga… sono i nomi di alcuni dei tanti Santi dall’aria “tedeschizzante”, nomi di battesimo che fino a un secolo fa venivano usati anche da noi, dalla gente comune marchigiana, ormai tramandati solo da qualche nobile. La longa manus della Chiesa probabilmente avrà agito anche sui registri anagrafici, suggerendo al momento del battesimo i più sobri nomi di evangelisti e di qualche santo meno crucco, come Anna, Antonio, Maria, Giuseppe, Rosa. Tanto per fare l’opera di cancellazione storica ancora più chirurgica.

Simonetta Borgiani

30 settembre 2019

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