Un’altra volta fui chiamato a presentare lo spettacolo per la festa del Santo Patrono di un paesino di montagna. Il sottoscritto, che arrivava sempre prima, andò in chiesa a salutare il Padrone e la Padrona di casa, con una preghiera.
Poi il sacerdote mi invitò nella piccola sacrestia dove era conservato un bel quadro di una Natività. Era lì perché la porta della chiesa non si chiudeva mentre quella della stanzetta era robusta e ben bloccabile.
Guardando in giro ho notato che su un angolo, seduto su una poltrona, c’era un pupazzo a grandezza naturale, senza testa.
Ho chiesto al parroco e lui, ridendo, ha aperto le ante di un armadio nel quale, su un ripiano sopra, c’erano sei teste di uomini e donne e sotto, ben appesi, altrettanti vestiti di varie forge. Sono rimasto esterrefatto e ho osservato meglio il tutto e poi ho guardato il sacerdote… costui mi ha spiegato che il paese è piccolo ma la devozione è tanta e ogni anno si fanno sei processioni in occasione delle feste della Madonna o dei santi. Non essendo possibile avere altrettante statue da portare in processione, perché sarebbe costato troppo, allora, ogni volta, al pupazzo veniva messa una testa con il vestito giusto e diventava la Madonna, la Santa o il Santo da portare in processione. Le gambe potevano essere bloccate e così lui poteva stare seduto o in piedi a seconda delle necessità.
Ecco, questi sono due esempi che dicono chiaramente come i nostri bravi, intelligenti e poliedrici nonni erano capaci, con fantasia e creatività, di sopperire alla mancanza di soldi facendo egualmente una gran bella figura.
Cesare Angeletti
13 settembre 2019