In Regione continuano i “giochetti” sanitari, ora tocca ad Amandola

“L’agenda delle prenotazioni degli esami radiologici in Amandola viene regolarmente chiusa. I disagi sono enormi e la situazione non è più tollerabile.” Questo il grido di allarme del Comitato per la Salute della Cittadinanza dei Sibillini a cui fa eco, in supporto ai consociati di Amandola, anche il Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici delle Marche.

 

La nuova risonanza ancora inattiva

Afferma Luigi Ricci, Vice Presidente del comitato di Amandola e dei Sibillini: “Nell’ospedale Vittorio Emanuele II di Amandola, struttura già gravata da carenza annosa di personale e da danni dovuti al sisma i quali, benché non strutturali, sono stati ad oggi solo minimamente risolti, la diagnostica radiologica soffre di una funzionalità limitata e discontinua dovuta alla sistematica chiusura dell’agenda delle prenotazioni. Questo determina ovviamente una corposa riduzione del numero delle prestazioni radiologiche erogate, con conseguente ulteriore riduzione del personale impiegato, per cui a esempio la tac ed i raggi vengono effettuate a fasi alterne dal medesimo operatore; la risonanza magnetica inaugurata in periodo preelettorale e su cui è stata anche recentemente ribadita e comunicata a mezzo stampa l’immediata disponibilità, di fatto è ancora inattiva per la medesime provate carenze e disorganizzazione”.

Luigi Ricci

 

Calano, ad arte, le prestazioni si sopprime il servizio.

Rincara la dose la dottoressa Beatrice Marinelli, Vice Presidente del Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici Marche: “Il sospetto è che anche in Amandola, così come avvenuto altrove nelle Marche, la riduzione del numero di prestazioni annue artatamente determinata dalla chiusura delle agende di prenotazioni, diventi pretesto e presupposto, assolutamente voluto e procurato, per la soppressione definitiva dei servizi radiologici, in stretta e rigida osservanza del DM70/2015 Balduzzi (Monti)-Lorenzin”.

 

Le “ammissioni” fermane

Ed il Comitato per la Salute dei Sibillini, attraverso la voce di Luigi Ricci, lamenta in effetti un quadro di scarsa trasparenza e correttezza da parte della direzione sanitaria nei confronti dei cittadini, a seguito delle cui lamentale di questi giorni ha risposto il responsabile del servizio di radiologia di Fermo, area vasta 4, dott. Valeri il quale ha candidamente ammesso la chiusura delle agende di radiologia di Amandola, ma solo in assenza di uno dei due medici radiologi impiegati onde evitare disservizi.

La direzione ha ammesso quindi la chiusura delle agende prenotazioni configurando di per sé una interruzione di pubblico servizio, ma mentendo sulle intenzioni. Infatti nei giorni 12-14-15-19 e 22 giugno, solo per citare gli ultimi giorni in ordine di tempo, le agende Tac erano chiuse e quindi non venivano effettuati esami, nonostante i medici radiologi ad Amandola fossero ambedue presenti e (questo è il paradosso!) mentre uno dei due tecnici di radiologia veniva mandato in ferie obbligatoriamente e l’altro operatore veniva spostato a Porto S. Giorgio con la motivazione che in Amandola ci fosse “poco lavoro”.

 

Metodo studiato a tavolino

Oltre a ciò, va rilevato che per il mese di Luglio non è possibile prenotare lastre e tac in Amandola perché l’agenda da Luglio in poi non è per nulla presente nel calendario del centro prenotazioni regionale, costringendo di fatto l’utenza di servirsi di altre strutture o di rivolgersi al privato. La verità quindi è che ad arte non si consente alla radiologia di Amandola di raggiungere quei volumi di prestazioni annue erogate che in teoria ci sarebbero e che costituiscono in base al D.M.70/2015, il requisito minimo per la “sopravvivenza” del servizio presso il Vittorio Emanuele II, volumi minimi che anzi sarebbero abbondantemente superati vista la domanda tutt’altro che esigua da parte dei cittadini e dato che il Vittorio Emanuele II è l’unica struttura di tutta l’aria vasta 4 a restituire il referto radiologico in supporto elettronico (dvd) a pochi minuti dall’effettuazione dell’esame.

 

La vane promesse economiche di Cerescioli

“Nel contesto appena illustrato, stridono e risultano intrise di ipocrisia, le dichiarazioni più volte reiterate, per cui 2 medici radiologi e 4 tecnici radiologi presso il nosocomio di Amandola sarebbero troppi. È un gioco troppo sporco che stanno effettuando sulla pelle dei cittadini per non essere denunciato e reso pubblico” conclude Ricci che annuncia anche di aver richiesto la presentazione di una interrogazione regionale riguardo alla chiusura delle agende di prenotazione in Amandola, ma anche in merito ai tempi ancora necessari per lo sblocco dei 3,5 milioni di euro destinati alla ristrutturazione del Vittorio Emanuele II promessi da Ceriscioli nel Summit svoltosi a Comunanza nel giugno 2017, e, sempre in accordo a quanto precedentemente dichiarato e promesso dallo stesso governatore, alla realizzazione del “distretto sanitario montano dei sibillini” ed alla necessità di portare il reparto di medicina generale all’interno della strutture di residenza sanitaria assistita eretta nel 2009 ed attigua al Vittorio Emanuele II.

5 luglio 2019

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