Cerchi di nubi fa il mare
con memorie e orizzonti,
velando le rive
al mattino, come nascondigli
e disegni aggrappati
alla nebbia, a una gabbia
di conchiglia vuota,
nella rete vecchia e sformata.
Si illumina tutto,
in una compagnia
di fabbriche e di torri,
con aquile e gabbiani
che si rincorrono, avvinghiati
all’azzurro, in lamenti freschi.
Elisa Eötvös
11 giugno 2019