Realizzata a Macerata la copia dell’icona distrutta a Maalula

La città siriana di Maalula è l’unica al mondo in cui si parli ancora correntemente l’aramaico, la lingua di Gesù; prima di venire travolta dalla guerra civile ci vivevano 5mila siriani, in grande maggioranza cristiani (greco-cattolici e greco-ortodossi). La Siria stessa è la terra nella quale fu per la prima volta usato il termine “cristiano”. In Siria si verificò la conversione di san Paolo, l’apostolo al quale si deve l’avvio dell’evangelizzazione dell’Occidente.
Parliamo quindi di una terra che, se oggi ci turba per la tragedia della guerra e che in taluno suscita quasi repulsione perché vista come sinonimo di immigrazione “clandestina”, tuttavia ci richiama al fondamento storico della nostra fede. Un legame che affonda le radici all’inizio dell’era cristiana ma che ha una coniugazione a noi vicinissima.

La icona della “Cena Mistica”
I jihadisti hanno devastato Maalula e distrutto o sottratto molte icone. Una copia dell’icona della “Cena mistica” – da loro trafugata nel 2014 – è stata fatta realizzare grazie alla collaborazione tra la Ong Perigeo, l’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti di Milano e il Centro d’Ateneo per la solidarietà internazionale (CESI) dell’Università cattolica del Sacro Cuore.
L’icona, realizzata dall’iconografa maceratese Sandra Carassai, è stata ricollocata in Siria sull’antico altare il 13 gennaio scorso, dopo essere stata benedetta il 5 gennaio dal vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, presso la Basilica della Misericordia.

L’incontro
La storia dell’icona di Maalula e i tanti significati che l’immagine coinvolge saranno oggetto dell’incontro “Cena mistica – un’icona rinata per la Chiesa in Siria” che si svolgerà martedì 28 maggio nella sala Li Ma Dou di Palazzo Sarnari (Piazza Strambi 3 – Macerata), con inizio alle ore 18. All’incontroprenderanno parte Monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata; Sandra Carassai, iconografa; Samaan Daoud, siriano, responsabile di Perigeo Siria. Coordinerà l’incontro il giornalista Piero Chinellato, direttore di EmmeTv.

24 maggio 2019

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