Brandelli quotidiani
nell’usa e getta
dello spreco irriverente
dentro un gioco di specchi
in bilico fra precarietà e resistenza.
Simulacri fragili
sul volto sdrucciolevole delle cose,
nei cortocircuiti d’ogni giorno
dietro l’ordine apparente
di reti e volumi virtuali.
Segni di vuoto,
d’insignificanza
nella vertigine del mutamento
in un mondo
che non dà risposte.
Sentirsi sul margine,
risucchiati nei dettagli
d’un io disabitato
tra i guanciali delle abitudini
e i bazar della modernità.
Angela Catolfi
18 maggio 2019