La musica, il jazz e ora la politica. Giovanni Guidi, giovane pianista classe 1985 della scuderia del grande Maestro Enrico Rava, ha deciso di scendere in campo con il progetto di Nicola Fratoianni “La Sinistra” alle prossime Elezioni Europee del 26 maggio. Candidato nei collegi di Lazio, Toscana, Umbria e Marche, Guidi fa della sua musica, ormai nota agli amanti del genere, anche uno strumento politico di lettura e cura della contemporaneità. Nessun altro genere se non il jazz, infatti, si pone come ponte di dialogo tra popoli, celebrazione di interazione positiva dove ogni singola voce, nell’unione con le altre, rende il componimento unico ogni volta, ascolto e autonomia al tempo stesso.
«Ho accettato di candidarmi alle Elezioni Europee – spiega Guidi – perché vorrei portare al centro della discussione politica internazionale l’essenzialità del dialogo tra diversità per riconoscere, senza se e senza ma, davanti ad ogni negazione, i diritti umani fondamentali di tutti i popoli. Il mio essere un artista, un creativo – continua Guidi – credo sia un valore aggiunto che ben si collochi all’interno di una discussione politica che si fa ogni giorno più violenta ed aggressiva. La forza della sensibilità artistica, la valenza dell’ascolto che apre ad infinite possibilità, tanto in musica quanto in politica, può rappresentare la chiave di volta per scongiurare la deriva dei porti chiusi, dei negazionisti, dei violenti».
Proprio delle Marche Guidi è stato più volte ospite dei più importanti festival jazz della regione, intessendo un legame di stima e fiducia con gli amanti della musica e il pubblico del jazz. Proprio nella zona del cratere, Guidi si è più volte esibito mostrando vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto, in momenti in cui le istituzioni spesso sono venute a mancare. «Amo l’Italia e gli italiani e perciò non parlerò mai male di Emergency e di Gino Strada perché ogni giorno con i terremotati loro ci sono e il nostro Governo no. Voglio difendere le famiglie affinché nessun bambino debba ascoltare un linguaggio non consono come quello di alcuni Ministri. Da ateo sarò sempre accanto ai cristiani che ogni giorno veicolano messaggi di amore e tolleranza. Come le persone salvando 49 persone, ironicamente come il numero dei milioni che la Lega deve agli italiani e che avrebbero dovuto essere destinati ai bisogni degli ultimi, fanno del mare un luogo di speranza e futuro anziché di morte».
Fortemente critico nei confronti di Matteo Salvini e della deriva sovranista europea, Guidi continua «Con la mia candidatura voglio parlare di passioni, ambizioni, cultura, lavoro. Voglio portare in Europa la voce di quei giovani e quei creativi italiani che oggi, credendo fortemente nel proprio sogno, percorrono strade non battute o convenzionali. Voglio parlare di musica, magari anche di musica jazz, che nasce nella terra dove l’Africa e l’Europa si sono incontrate nelle note. Note di dolore, quelle degli schiavi che senza colpa erano dove non volevano stare e quelle di inglesi, irlandesi e italiani che avevano lasciato le proprie famiglie con le lacrime agli occhi – conclude Guidi – La politica va letta a partire dalla storia dei popoli e dai sentimenti dell’uomo. È quando perdiamo tale umanità che si perde anche il volto umano che fa di una comunità una “societas”, un luogo di alleanza ed amicizia».
29 aprile 2019