Demografia del passato – Nel passato le famiglie erano numerose e il parentado sconfinato, per cui si verificava abbastanza spesso il caso che nel medesimo giorno si registrasse un evento lieto e uno triste, cioè una nascita e una morte nella stessa famiglia, oppure nell’ambito di famiglie legate da parentela. Ebbene, in tal caso il commento puntale che veniva fatto, tra la rassegnazione e la celia, era il seguente: A ‘stu munnu, chji va e chji vè’ (A questo mondo, chi va e chi viene). Poiché un certo anno in una patriarcale famiglia di contadini risultarono più numerosi i mortori della nascite, il vecchio “vergaro” la sera de li Sandi ‘Nnocendini (la festa dei Santi Innocenti), dopo la recita del rosario, prima di andare a letto, a famiglia riunita, fece il seguente discorsetto: “Fatti li cundi tra chji se n’è gghjiti e cchji è vinuti, ‘st’annu non zimo fatto paro ‘na madonna! E allóri io dico che li spusati deve sta a lléttu ‘na mujica de più e ddeve durmì’ tando de mino!” (Fatti conti tra coloro che se ne sono andati e quelli che sono venuti, quest’anno non abbiamo fatto pari proprio per niente! E allora io dico che gli sposati devono stare a letto un tantino di più e devono dormire molto di meno!).
28 aprile 2019