Ci sono persone avulse dalla routine quotidiana, da quel mondo che rincorre le cose materiali e le collezioni di selfie. Ci sono persone che vivono ogni cosa che fanno come fosse una meditazione, assaporandone ogni sfumatura: l’espressione di un passante, il cinguettio di un passero, un profumo, un panorama, una sala d’aspetto… Luca è una di queste, osserva e non giudica, ma sogna un mondo diverso senza violenze alle persone, agli animali e alla natura; sogni ogni giorno demoliti da network e social-network che fanno la gara degli orrori. E allora scappa, torna in quei luoghi dove fin da piccolo è stato abituato alle avventure: scalate in montagna, passeggiate nella natura, negli antichi borghi semideserti, alla ricerca di emozioni vere, dove da soli si recupera la dimensione umana, si sente di essere parte del tutto. I “Racconti illustrati” sono assaggi di queste sue esperienze, che passano anche per i viaggi in capo al mondo, per poi ritornare ai piccoli, personali momenti familiari: alla fine la propria terra, la propria identità, la propria famiglia sono ciò che da il senso del proprio stare al mondo. I ricordi, le immagini, servono a recuperare le sensazioni e le emozioni provate, da condividere con il lettore lasciando i racconti a metà, in modo che il borgo dove si ferma è senza nome perché potrebbe essere qualsiasi borgo anche dal lettore visitato, l’attesa dal medico finisce quando è il suo turno, ma non ci dice dove e per cosa, come le nostre tante attese… sono tracce, a volte malinconiche, che già a metà risvegliano i ricordi e gli struggimenti nostri… Un libro impostato come il suo diario segreto, ma si divora come fosse il nostro diario segreto, con il tempo che sembra sospeso, e che sinceramente fa venire le lacrime agli occhi. Ma c’è una soluzione alla tristezza, alle solitudini, alle delusioni: le cose semplici e belle. Sono queste che ci salveranno, forse non tutto è perduto, basta spegnere cellulare e tv.
Simonetta Borgiani
16 aprile 2019