La domanda che tutti dovremmo rivolgerci: “Sarà vero o sarà falso?”

Oggi in Italia non si sa a chi dare ascolto: chi la dice cotta e chi la dice cruda. Poi c’è la realtà dei fatti che dovrebbe essere incontrovertibile ma… si trova sempre qualcuno che dice il contrario e le persone, almeno quelle senzienti, sono spaesate.

L’Italia è diventato il paese di Pinocchio, pieno di burattini che nemmeno loro sanno chi è che sta tirando i fili. Poi, da quando sono andati in auge i social il Burattinaio (inteso in senso generico sennò finiamo nel complottismo) si sta divertendo da matti a intrecciare i fili e a intricare le situazioni: una notizia vera viene inficiata da più trasversalità, i burattini beccano e le bugie si spandono fino a creare una coltre che nasconde la verità. Lo stesso accade con notizie fasulle, in genere usate contro politici e grosse aziende, che a forza di diffondersi sembrano vere. Tutto questo bailamme sta distruggendo la capacità di comprensione delle persone che, invece di riflettere, partono in tromba sventolando la bandiera della verità che più piace, pur se verità non è. Questo accade perché, in qualche modo, tutti sono in cerca di notorietà, anche se questa fosse di bassa lega.

A esempio come quando, decenni fa, qualcuno veniva intervistato e fotografato perché era stato presente a un fatto qualsiasi: “Guarda – esclamava con fare importante – sono finito sul giornale!”

Oggi tutti, grazie ai social, si sentono protagonisti, scrivono frasi e sputano sentenze su tutto, contrastano colui che dice cose esatte perché bene informato e lo fanno senza capire nulla di quel che stanno contestando.

Tutti capiscono tutto! Italia, paese di enciclopedici.

La realtà però è un’altra: Italia, paese di pettegoli.

Una volta certe chiacchiere si facevano al bar, massimo in piazza, di domenica, e si diffondevano solo localmente. Oggi con i social, i gruppi organizzati diffondono informazione fasulla a largo raggio e raggiungono milioni di utenti. Questi ultimi, se non hanno sale in zucca, prendono tutto per buono e aiutano, per fame di protagonismo, a diffondere le cosiddette fake news.

Oppure buttano là una frase a commento di qualcosa pensando: “Ecco, ora tutti lo sanno come la penso e quanto sono bravo!” Invece, quella frase lasciata lì, l’ha letta solo lui o altri tre di passaggio. Allora? Che fare? Buttare via tutto? No, informazioni vere ce ne sono, basta saperle valutare.

Poi ci sono le battute divertenti, spesso vere ma anche fossero fasulle non farebbero male ad alcuno e sarebbero comunque in grado di strappare una risata.

Come i “Commenti memorabili” su FB. Ve ne offriamo un po’.

 

Svarioni in libreria

– Buongiorno, vorrei “Sequestro un uomo” di Primo Levi (Se questo è un uomo).

– Buongiorno, vorrei “La spada nella doccia” (La spada nella roccia).

– Buongiorno, vorrei “I promessi sposi” di Dante Alighieri – Il commesso: Ehm… “I promessi sposi” li abbiamo ma sono di Alessandro Manzoni… – No, no… devo chiedere a mia figlia!

– Vorrei il “Cavaliere insistente”… – Il commesso: No, è “Inesistente”… – Se è inesistente me ne dia un altro, basta che sia di Calvino!

– Buongiorno, avete “Il fu Mattia Bazar” di Pirandello? (Il fu Mattia Pascal).

 

Svarioni in ferramenta

– Buongiorno, vorrei uno sverginatore (sverniciatore).

– Buongiorno, vorrei un mandrillo (mandrino). Al che il commesso, burlone, indicando quattro uomini in attesa di essere serviti, rispose: prego signora, scelga quello che più le piace.

Alla cassa – Posso pagare con il Batman? (bancomat) Rispose il commesso: signore attenda un attimo che chiedo a Robin…

 

Svarioni in farmacia

– Buongiorno, mi dia una scatola di Peranaper (Xanax).

– Buongiorno, per cortesia, dell’acqua demoralizzata (demineralizzata).

– Buongiorno, una bottiglia di Amaro micidiale Giuliani (Amaro medicinale Giuliani).

 

Svarioni in profumeria

– Buongiorno vorrei il Cicappone; perplessa la commessa ha chiesto delucidazioni e il signore l’ha accompagnata a una vetrinetta dove era esposto “CK one” di Calvin Klein.

– Buongiorno, vorrei un profumo di Dolce e Galbani (Dolce e Gabbana).

 

Svarione dal tabaccaio

– Buongiorno, mi dia un cazzo di Marte (mazzo di carte).

 

Ecco fatto, che importa se questi fatterelli siano veramente accaduti: basta che vi abbiano strappato un sorriso.

Fernando Pallocchini

5 aprile 2019

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